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Che cos’è la Tares: quanto costa e chi la deve pagare

rifiuti

Dopo l’Imu, è l’ora della Tares. La battaglia si sposta da una tassa all’altra. La nuova tassa sui rifiuti sarà in vigore dal prossimo maggio ma “i trenta centesimi in più a metro quadro previsti verranno applicati solo da dicembre” e questa maggiorazione “andrà direttamente allo Stato”. A rivelarlo è stato il presidente dell’Anci, Graziano Delrio, dopo l’incontro con il Governo a Palazzo Chigi.

Il governo, a meno di ulteriori rinvii, prevede di poter presentare il decreto sui debiti della pubblica amministrazione e le nuove tasse entro lunedì 8. Il giorno successivo invece saranno discusse alla Camera e al Senato le relative mozioni.

Che cosa è la Tares

La nuova “Tassa per rifiuti e servizi” sostituisce le vecchie imposte sul pattume (Tarsu e Tia) e produrrà rincari generalizzati per tutti i contribuenti. La tassa punta a coprire interamente il costi del servizio di raccolta ma conterrà anche una maggiorazione per finanziare i servizi indivisibili comunali che compensa i tagli ai trasferimenti per gli enti locali. Per le famiglie gli aumenti sono collegati all’obbligo di copertura integrale dei costi che nei Comuni che avevano introdotto la Tarsu non era prevista, per cui gli effettivi aumenti dipendono dal tasso di scopertura ancora registrato dal Comune. Per negozi e imprese commerciali gli aumenti sono legati a nuovi parametri di calcolo, che moltiplicano il carico rispetto alla Tarsu.

La maggiorazione Tares da 30 centesimi al metro quadro è il motivo che determina l’aumento del carico fiscale anche nei 1.300 comuni che applicavano la tariffa rifiuti Tia, e che nel passaggio alla Tares non dovrebbero avere aumenti nella componente rifiuti, ha spiegato il Sole 24 Ore.

Quando si paga

Con la decisione di pagare la maggiorazione a dicembre, è stato però chiarito che l’imposta dovrà comunque essere pagata entro l’anno, com’era intenzione del Governo. Con l’accordo sottoscritto tra Esecutivo e Comuni “eviteremo il deficit di liquidità ha che avrebbe creato grossi problemi alle imprese del trattamento rifiuti”, ha spiegato Delrio.

Le mozioni parlamentari

Restano però sul tavolo le mozioni, la cui discussione è prevista per martedì 9 aprile, presentate da Popolo della Libertà e Partito Democratico dove si chiede un rinvio integrale della Tares al 2014, in modo da rimodulare il carico e alleggerire la stangata di fine anno. Si prospetta infatti un conto salatissimo da pagare a dicembre, quando gli italiani si troveranno di fronte non solo alla maggiorazione della Tares ma anche al saldo dell’Imu, al conguaglio dell’Irpef e al secondo acconto Ires. L’unica vera soluzione sarebbe quindi di cancellare o far slittare la maggiorazione ma al momento non ci sono margini. “Per evitare gli aumenti Iva e Tares serve una strategia economica di medio periodo per individuare le risorse e la volontà politica” ha affermato a Porta a Porta il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, che il Governo al momento sembra non disporre.


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