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L’Uruguay accetta i matrimoni gay

Dopo l’Argentina – nonostante la resistenza di Jorge Bergoglio, già arcivescovo di Buenos Aires -l’Uruguay è il secondo Paese dell’America Latina a legalizzare le nozze gay.

“¡Igualdad! ¡Uruguay!”, hanno urlato i deputati dopo il voto, secondo il quotidiano La Nacion. La camera bassa del Parlamento ha approvato, con 71 sì su 92 membri, la legge che autorizza le nozze tra persone dello stesso sesso, già approvata la scorsa settimana dal Senato, con 23 voti a favore e 8 contrari.

Secondo il quotidiano El Observador, nel testo non si userà più la formula “marito e moglie” ma “coniugi”. Alcuni parlamentari hanno avvertito che ci sono alcune imprecisioni formali nelle modifiche che potrebbero comportare problemi in futuro.

“Con il matrimonio delle coppie omosessuali l’Uruguay fa un passo avanti nella legislazione che riconosce i diritti che negli ultimi sei anni aveva incluso la figura del “concubinato”, l’abilitazione all’adozione dei bambini da parte di coppie dello stesso sesso e la legge che permette di cambiare nome e sesso nei documenti, oltre all’ingresso degli omosessuali nelle forze armate”, ha scritto El Observador.

Finora era solo l’Argentina a consentire alle persone delle stesso sesso di convolare a nozze, dopo l’approvazione della legge nel 2010. In America Latina il matrimonio è consentito anche a Città del Messico, dal 2009.


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