L’Assemblea nazionale francese ha approvato ieri il progetto di legge sui matrimoni gay e l’adozione per coppie di omosessuali. Secondo Le Monde, con questa decisione, si ratifica il testo corretto dal Senato e si concludono 136 ore e 46 minuti di dibattito parlamentare.
Ma in Francia il clima è tutt’altro che concludente o calmo. La polizia ha fermato 12 persone durante i violenti scontri scoppiati davanti alla sede dell’Assembla Nazionale. Un gruppo di manifestanti, contrari alla legge, ha lanciato bombe incendiarie e pietre contro gli agenti schierati in forze proprio nel timore di possibili incidenti. La polizia ha dovuto usare i gas lacrimogeni.
La manifestazione era pacifica fino a quando, alle 22, gli organizzatori hanno dichiarato conclusa la dimostrazione. Alcune persone hanno scelto di restare ed hanno preso di mira le forze di sicurezza. Un agente è rimasto ferito alla testa e gli scontri sono finiti oltre l’una di notte. Negli ultimi giorni sono state arrestate 257 persone. Ma non è finita: oggi è prevista un’altra manifestazione dal gruppo conservatore Unione per un movimento popolare nell’Assemblea.
Tra champagne e bombe
Secondo Le Nouvel Observateur, i francesi sono divisi oggi tra la gioia dei sostenitori del matrimonio gay e la rabbia degli avversari. La polizia sostiene che circa 2500 persone si sono riunite a festeggiare con bottiglie di champagne la votazione dell’Assemblea, mentre altre 3500 persone hanno manifestato contro lanciando sassi e bombe incendiarie. Entrambi le parti sono unite dalla stessa convinzione: nonostante il progetto di legge sia stato approvato bisogna continuare a combattere.
Un riconoscimento tardivo
“Gli omosessuali sono stati, per millenni, oppressi, perseguitati, puniti e addirittura uccisi (…) Questo riconoscimento li rende esseri umani normali. I Pacs sono stati un passo in avanti, ma il matrimonio li riconosce come esseri umani. L’ex premier ha riconosciuto la paura che si sta diffondendo in Francia e ha chiesto di avere calma e rispettare la legge per evitare incidenti.
Uniti contro i matrimoni gay
Il volto più conosciuto dell’opposizione al progetto, oggi legge, sui matrimoni gay è quello di Virginie Tellenne, conosciuta come Frigide Barjot. Un’ex comica televisiva che ha fondato il movimento “Una protesta per tutti”. Dopo l’impegno contro i matrimoni gay spera di candidarsi alle elezioni municipali del 2014.
“La violenza nasce dal modo in cui questa legge è stata imposta”, ha detto Barjot in un’intervista alla radio France Info. Secondo lei è stato il governo a provocare questi scontri per essersi negato all’ascolto. Il 5 e il 26 maggio sono in programma altre due proteste.
Il matrimonio gay ha salvato la causa dei conservatori francesi (divisi per lotte interne e sconfitti dopo la vittoria di Nicolas Sarkozy). Oggi sono uniti nella speranza di mantenere il dibattito aperto e impugnare la legge davanti al Consiglio Costituzionale.
La lotta continua
“Ora il presidente della Repubblica avrà 10 giorni per promulgare la legge e pubblicarla nel Journal Officiel. Intanto, i municipi avranno bisogno di un periodo simile per sistemare le modifiche del processo, per cui i primi matrimoni non potranno celebrarsi prima di giugno”, ha spiegato il ministro della Giustizia Christiane Taubira, principale sostenitrice del progetto di legge.
Fino a quando il Consiglio Costituzionale non si pronuncia, e non sia stato detto il primo “sì, accetto”, la battaglia contro (e a favore) i matrimoni gay in Francia continuerà.