No, non è stato decisamente uno spettacolo edificante quello che ha allestito la maggioranza di governo nel giorno stesso della fiducia.
Il teatrino messo in scena sull’Imu stride con la serietà conclamata del premier e dei ministri.
Il presidente del Consiglio nel discorso alla Camera ha annunciato lo stop al pagamento della rata di giugno dell’Imu sulla prima casa e allo stesso tempo ha fatto riferimento alla volontà dell’esecutivo sostenuto da Pd, Pdl e Scelta Civica di rivedere il sistema della tassazione sulla casa per alleviare in particolare le famiglie a basso reddito.
Sullo stop si è innestato un dibattito degno di miglior causa, tra bluff e ipocrisie. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, ha escluso che lo stop potesse coincidere con una cancellazione del pagamento della rata. Il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, ha iniziato a discettare con un profluvio di dichiarazioni alla stampa di possibili coperture e il ministro degli Affari regionali, Graziano Del Rio, si è posto il problema di come garantire entrate alternative ai Comuni.
A provocare scintille ci si è messo il come al solito il pirotecnico Renato Brunetta. L’ex ministro del Pdl ha addirittura assicurato che c’è un patto fra Letta e Berlusconi secondo cui sarà restituita l’Imu pagata nel 2012, come da programma elettorale del Pdl.
Il teatrino oggi è ricominciato con queste parole dello stesso Brunetta: “Gli accordi con Enrico Letta sono molto chiari e nei suoi discorsi si ritrovano ampiamente: a giugno non si paga l’Imu sulla prima casa e sui terreni agricoli; poi si realizzerà un’ampia riforma della tassazione sulla casa”, ha detto Brunetta intervistato dal programma di Canale5 “La Telefonata”. “Purtroppo c’era qualche ministro – ha aggiunto il capogruppo del Pdl a Montecitorio – che non era a conoscenza degli accordi e si è così allontanato dal sentiero programmatico di Letta. Che lo abbiano fatto è poco male, ma la questione Imu rimane per noi dirimente rispetto alla partecipazione al governo”.
Teatrino poi proseguito con Stefano Fassina che ha quasi dettato una riscrittura del piano Letta.
Urge serietà, e chiarezza, al potere.
Di confusione ce n’è già troppa.
E, soprattutto, perché non pensare a tagliare l’Irap invece di concentrarsi sull’Imu?
Ma su questo tema torneremo presto.