In attesa delle magnifiche sorti e progressive dell’opposizione, sinora silenziosa, al governo “Catricaletta”, è chieder troppo sollecitare al premier la revoca dell’ incarico, attribuito a Gianfranco Miccichè, di sottosegretario alla Semplificazione ?
“L’erba cattiva non muore mai !” ha esultato l’ex dirigente di Publitalia, commentando, tronfio e sarcastico, la sua nomina.
La promozione del notabile palermitano, trombato lo scorso febbraio dagli elettori, è l’immagine della vecchia politica, che non rinuncia all’arroganza e alle poltrone.
Coinvolto in inchieste giudiziarie, non è incappato in condanne o rinvii a giudizio. Ma ha ammesso di essere un consumatore abituale di cocaina.
Miccichè al governo dà alle centinaia di migliaia di giovani disoccupati, in Sicilia e nel Mezzogiorno, il segnale, inquietante, che si continua a premiare non il lavoro, l’onestà e la serietà, ma le relazioni basate sugli scambi, sui favori, sui trasversalismi, sui comparaggi.
Insomma, Letta e Alfano, che non stima il suo ex collega di partito, darebbero un segnale positivo, liberando Palazzo Chigi dagli spruzzi di polvere Bianco…fiore.
Pietro Mancini
