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Il primo annus horribilis di Hollande

“Un annus horribilis”. Così sono stati definiti questi primi 12 mesi del governo del presidente Francois Hollande dal quotidiano francese Le Monde. In un’infografica il giornale presenta i numeri di questo anno di bilancio negativo ed elenca le promesse incompiute.

Disoccupazione, rallentamento della crescita e l’inflazione, la difesa militare. Hollande non è riuscito a compiere le promesse economiche e ha creato nuove divisioni in Francia. Secondo Liberation, dei 60 impegni presi da Hollande, solo 17 sono stati realizzati completamente, 14 sono in corso e 29 restano disapplicati.

Niente crescita

A febbraio del 2012, l’allora candidato presidenziale Hollande aveva detto che i deficit dello Stato si sarebbero stabilizzato intorno al 4,2% del Pil con lui al comando del Paese. La realtà è che si sono mantenuti sopra il 4,8%. Tutto il programma economico aveva come base una crescita del 1,3% nel 2013, ma la recessione è più grave che mai ed è prevista una crescita soltanto del 0,1%.

Servo dell’Europa

Il debito è aumentato, la competitività dell’industria francese è stata colpita, sono aumentate le tasse e diminuite le esportazioni. La promessa di proteggere gli interessi nazionali è sfumata con i patti europei con Berlino e Bruxelles.

Da candidato, Hollande aveva ripetuto che la Francia, con lui come presidente, non avrebbe mai firmato nessun patto europeo negoziato con Angela Merkel da Nicolas Sarkozy. Ma Hollande ha ratificato il trattato un trimestre dopo la sua vittoria.

L’incubo del Mali

Hollande aveva criticato severamente l’intervento in Libia per sconfiggere il regime di Gheddafi. Ma nove mesi dopo la sua vittoria elettorale, l’11 gennaio del 2013, ha cominciato una guerra solitaria della Francia contro il Mali. Sotto l’ombra dell’uranio e gli interessi energetici ed economici nel Paese africano.

Matrimoni gay, l’unico punto positivo

L’unica promessa di peso che Hollande ha compiuto è quella di legalizzare i matrimoni gay. Anche se la legge recentemente approvata dal Senato e la Camera sembra essere sopravalutata a livello politico e sociale, le polemiche hanno generato molte divisioni e allo stesso tempo hanno unito la destra tradizionale e quella radicale in una nuova destra sociologica. Fondamentalmente contro le unioni tra omosessuali.

Il presidente più impopolare della Quinta Repubblica

Hollande è diventato il presidente francese più impopolare della Quinta Repubblica in tempo record. Un sondaggio della Tnt Sofres lascia pochi margini di ottimismo: il 76% dei francesi giudica in modo piuttosto negativo la sua gestione.

Prospettive di futuro

Ieri una grande manifestazione della sinistra francese contro l’austerità e il rigore ha raccolto decine di migliaia di persone in Piazza della Bastiglia che protestavano contro la gestione di Hollande. Oggi il capo di Stato ha convocato i suoi 37 ministri per una colazione di lavoro dedicata a tracciare il bilancio dell’impegno e le prospettive, nella speranza di riprendere in mano la situazione nei prossimi mesi. Anche se i numeri sono più che scoraggianti.


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