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L’effetto Nigel Farage nel Regno Unito

C’è un nuovo episodio nella storia inglese d’amore e odio verso l’Europa. Questa volta uno dei protagonisti della scena politica, il conservatore Nigel Lawson, è stato molto chiaro nell’esprimere la sua idea: la Gran Bretagna dovrebbe uscire dall’Unione europea.

Mostruosità burocratica

In un articolo pubblicato sul Times, Lawson ha scritto ieri che il problema “non è l’Europa con la sua grande storia, ma l’Unione”.

L’ex ministro del Tesoro al tempo di Margaret Thatcher gode ancora di una grande influenza tra i “tory” di David Cameron e ha insistito che la sua posizione non è revisionista.

Lawson non è un euro-scettico fondamentalista. Non è in linea con il leader dell’Ukip, Nigel Farage. Si è persino dimesso dopo sei anni dal governo della Thatcher perché era contrario alla resistenza di entrare nel meccanismo del Sistema Monetario europeo. Lui era stato a favore dell’ingresso dell’Inghilterra nella Comunità europea ma oggi le condizioni sono diverse rispetto a quelle degli anni ‘70.

Per Lawson il Regno Unito starebbe meglio fuori dall’Ue perché è “diventata una mostruosità burocratica”. Con l’uscita, l’economia britannica “avrebbe più da guadagnare che da perdere”.
L’ex ministro crede che l’obiettivo politico della costruzione europea è stato raggiunto e le regole del gioco dell’euro sono cambiate. “L’Unione europea ci trascina ad un progetto di unione politica che non conviene al Regno Unito”, ha detto.

Verso il referendum?

Lawson ha scritto che il suo non è un invito ad accelerare la realizzazione della consultazione popolare sulla permanenza del Regno Unito in Europa. Molti ministri conservatori insistono che è necessario offrire una proposta (di legge) alternativa sul referendum in caso si andasse alle urne. Cameron potrebbe presentare questo progetto ma i liberali non sono costretti ad appoggiarlo e i laburisti non sono d’accordo con il referendum.

Intanto il premier britannico ha detto che nonostante le polemiche e le critiche, l’intervento di Lawson è positivo perché accende un dibattito necessario per il Regno Unito.

L’Europa sarà aperta. O non sarà

“L’Europa sarà aperta e democratica o non sarà. I partiti tradizionali europei devono prendere l’iniziativa per non restare inginocchiati davanti agli euro-scettici o anti-europei”, ha detto ieri il presidente della Commissione europea, José Manuel Durão Barroso.

Il risultato delle elezioni municipali nel Regno Unito evidenzia che lo sconforto verso il meccanismo dell’Unione europea sta contagiando il continente. Un quadro complesso nel quale un fatto è certo: la crisi europea non è solo economica.


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