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Il maggio cantato da De Andrè, Moro, Andreotti e Impastato

Per poco Giulio Andreotti non moriva nel famoso 9 maggio di Aldo Moro. I due protagonisti indiscussi della Democrazia Cristiana, nel maggio cantato da De Andrè.
La Primavera del “compromesso storico”, colpisce ancora. Con nuove formule
“Anche se il nostro maggio ha fatto a meno del vostro coraggio, se la paura di guardare vi ha fatto chinare il mento…”.
Una data e un sistema di intrighi lega questa data anche a Peppino Impastato. Trentacinque anni fa ucciso a Cinesi. Ricordate le immagini del film e le note de I cento passi, il suo essere “contro” persino nella sua sezione di partito, in tal caso comunista. La sua radio “libera” e “aut”. Contro la mafia, l’obbedienza, l’omertà fatta di piccole cose e di quieto vivere. Per una politica di impegno.
E se anche Giulio Andreotti avesse fatto il suo ultimo respiro oggi, che duelli storici con la memoria.
E noi ancora che aspettiamo ci suggerisca le interpretazioni per leggere la storia, quel “gobbo”.
Certo guardando il “Divo” non viene nostalgia di quegli anni, piuttosto i nostri sembrano una barzelletta, recitate da B.
Ricordo viaggi all’estero da bambina. Con tutta la difficoltà delle lingue diverse, purtroppo due nomi non servì tradurli. Ero a Malta con i mie parenti, dei ragazzini del loco mi chiesero: “Italiana?”, dissi sì con la testa, e loro: “Italy, Andreotti, mafia”. Correva l’anno 1994 , come dire pasta e Colosseo. La vita prima di Silvio. Per una nata da un decennio soltanto, la politica italiana aveva solo ombre; e da lì in avanti mancarono a tutti i personaggi di una volta, anche quelli di un’altra DC.
Poi come ogni giorno anche quello di oggi ha altri significati, un compleanno, un incidente, e per me oggi è proprio così, è il compleanno di mio padre, e da qualche ora una cara collega è in rianimazione, è stata investita mentre attraversava sulle strisce pedonali a Milano, che collegano un noto cinema alla strada del suo luogo di lavoro. Oggi si riflette sul senso e il valore della vita. La vita che si vive o si perde, le regole di chi non le rispetta, e di chi le fa sue.


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