Nuove tensioni tra gli Stati Uniti e la Russia. Questa volta ad accendere gli animi è stato il richiamo del ministero degli Esteri russo all’ambasciatore statunitense a Mosca, Michael McFaul, dopo l’arresto di un segretario della sede diplomatica americana con l’accusa di essere un agente della Cia.
“L’ambasciatore americano è stato convocato per domani al ministero”, ha informato un portavoce del ministero all’agenzia Interfax. Il diplomatico americano non ha fornito commenti sulla vicenda.
L’agente della Cia
A scatenare le tensioni è stato l’arresto di un segretario dell’ufficio politico dell’ambasciata americana a Mosca, Ryan Christopher Fogle. Secondo le autorità russe, l’uomo sarebbe un operativo della Cia ed è stato arrestato mentre cercava di reclutare un uomo dei servizi speciali russi.
L’Ufficio federale di sicurezza russa (Fsb) ha detto oggi attraverso un comunicato che il diplomatico americano è stato fermato con accuse di spionaggio e di fornire informazione ai servizi segreti degli Stati Uniti.
Soldi in cambio di informazione
Secondo alcuni media russi, l’americano lavorava sotto copertura come terzo segretario dell’ambasciata americana a Mosca. Quando è stato fermato, aveva con sé un pacco con strumenti speciali, abbigliamenti per camuffarsi, istruzioni scritte e molti soldi in banconote di 500 euro.
La tv statale russa ha riferito una lettera nella quale il presunto agente offriva denaro in cambio di collaborazione e informazione, oltre alla istruzioni per aprire un’email senza rivelare informazione personale e altre istruzioni scritti per i cittadini russi reclutati. “Noi siamo pronti a offrirvi 100mila dollari e di discutere della vostra esperienza e di una collaborazione. Possiamo offrire fino a un milione di dollari per una collaborazione a lungo termine”, dice il documento.
Secondo Business Insider, “i russi hanno le prove che confermano l’uso di Gmail da parte degli americani per rimanere in contatto con le spie”.
Silenzio ufficiale
L’uomo è stato riconsegnato all’ambasciata americana dopo alcune procedure necessarie, ma la Russia lo ha dichiarato persona non gradita e ha chiesto la sua partenza il più presto possibile fuori dal territorio della Federazione.
McFaul ha detto attraverso il suo account Twitter che non farà nessun commento sulla vicenda di Fogle. Parlerà soltanto dopo l’incontro con il ministro degli Affari esteri russo di domani. Anche il Dipartimento di Stato americano ha preferito rimanere in silenzio.