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Imu e Cig, giù le mani dal governo Letta

Irresponsabili e parolai si sono rimessi in azione cercando di mettere a rischio, in maniera consapevole o meno, l’esecutivo di larghe intese.

Beninteso, non siamo adulatori e difensori pregiudiziali del governo Letta. Anzi, nel giorno dell’insediamento ci siamo chiesti: “La melassa ci salverà?”. Ovvero, le troppe promesse su riduzioni fiscali e incrementi di spesa ci erano sembrate troppo azzardate visti gli impegni assunti con Bruxelles sulla finanza pubblica. A questo proposito, si consiglia la lettura di Mario Seminerio.

Detto ciò, e viste le prime reazioni di alcuni esponenti politici e sindacali al Consiglio dei ministri di domani, sarebbe auspicabile una maggiore cautela nelle critiche e nelle richieste.

Le indiscrezioni secondo cui la sospensione della rata Imu sarà limitata alla sola prima casa, e quindi non valida per i capannoni industriali ad esempio, se contraddice gli annunci del ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato, risponde esattamente all’impegno pronunciato in Parlamento dal premier Enrico Letta. Quindi gli strepitii che si odono in queste ore, specie da parte di alcuni esponenti del Pd, potrebbero essere evitati.

Pure le prime critiche di parte sindacale sull’annuncio del ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, secondo cui si coprirà solo una parte della Cassa integrazione in deroga, sarebbe opportuno accantonarle, evitando di sprecare fiato e tempo in richieste di concertazione sociale (invocata oggi sul Corriere della Sera dal segretario Cgil, Susanna Camusso).

I sindacati devono piuttosto prendere atto che con un governo di larghe intese la concertazione politica può inesorabilmente escludere gli eccessi del passato sulla concertazione sociale. E forse non tutti i mali verranno per nuocere…


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