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Il Qatar fa shopping in Italia

Avete presente il Qatar, quel Paese arabo lontano? Bene, quello era il Qatar di una volta. Senza accorgercene troppo i petrodollari provenienti da Doha si stanno accaparrando sempre più perle industriali, commerciali e del lusso. E sempre più in Italia, senza disdegnare però anche Europa e Russia. In tempi di crisi e con denaro suonante ai sultani di bianco vestiti si aprono porte impensabili. L’ultima? Porta Nuova a Milano.

Il progetto Porta Nuova

Qatar Holding entra nel progetto di sviluppo immobiliare Porta Nuova, “uno dei progetti di riqualificazione urbana più prestigiosi in Europa, con una quota del 40 per cento. Il fondo e Hines Sgr hanno annunciato la nascita di una ‘partnership strategica’ in un progetto dal valore di mercato ‘superiore ai due miliardi di euro’. Il restante 60% di Porta Nuova, il cui simbolo è rappresentato dalla nuova sede di Unicredit, resterà in mano agli attuali soci”, spiega il Sole 24 Ore.

Il valore e i numeri

“Il controvalore dell’operazione non é stato reso noto, ma Porta Nuova rappresenta uno dei maggiori progetti di riqualificazione urbana in Europa attualmente in fase di realizzazione, con un valore di mercato superiore ai 2 miliardi di euro. Il cantiere sta trasformando il centro di Milano con alcuni tra gli edifici già diventati icone dell’architettura italiana come l’edificio simbolo della sede di Unicredit progettato dall’architetto argentino Cesar Pelli. La trasformazione restituirà a Milano un’area dismessa di oltre 290mila metri quadrati, con 30 edifici precertificati o certificati Leed Gold. Il progetto si articola in diverse fasi: la prima di Porta Nuova Garibaldi è quasi del tutto completata, mentre la fase due sarà ultimata in tempo per Expo 2015; la fase Porta Nuova Varesine e Porta Nuova Isola sarà realizzata nel 2014”.

Qatar, non solo a Milano

In Italia, prima della partnership con Hines Italia SGR, Qatar Holding ha stretto una collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti. Controllata al 100% dell’Autorità per gli Investimenti del Qatar, la Holding è un’istituzione attiva negli investimenti a livello globale e partner privilegiato di investitori, finanziatori e altri soggetti. “Tra le principali partecipazioni di Qatar Holding figurano Agricultural Bank of China, Barclays plc, Canary Wharf Group (tramite Songbird Estates), i resort della Costa Smeralda, il Gruppo Credit Suisse, il Gruppo Harrods, Hassad Food Company, Iberdrola SA, J Sainsbury plc, London Stock Exchange, Lagardere, Porsche, La Borsa del Qatar, Qatar Telecom, la Banca nazionale del Qatar, Santander Brasil e Volkswagen AG”. Ma sono stati sempre gli arabi del Qatar, a fine 2012, a mangiarsi in un boccone la Valentino.

L’operazione Printemps con Borletti Group

I grandi magazzini francesi di Printemps parlano da poco, almeno in parte, arabo. Il Borletti Group, guidato da Maurizio Borletti, discendente della famiglia proprietaria di Rinascente e azionista con il 30% di Printemps, ha acquistato da il 70% dei grandi magazzini francesi detenuto dalla società tedesca Rreef (gruppo Deutsche bank) insieme a investitori del Qatar. Con Borletti ci sarebbe direttamente l’emiro del Paese arabo, al-Thani.

Le mire sul gruppo bancario russo Vtb

Il fondo sovrano del Qatar è pronto a immettere almeno 3 miliardi di dollari nel gigante bancario russo Vtb. A rivelare l’accordo che potrebbe concretizzarsi già la prossima settimana è il Telegraph. Citigroup è al lavoro con la Vtb per completare l’aumento di capitale e porre termine alla ricerca di nuovi investitori lanciata la scorsa estate.

Qatar in the Usa

C’è infine il lato culturale. Arabian Business riporta la notizia l’istituzione di un fondo da 100 milioni di dollari, lanciato dal Doha Film Institute in collaborazione con la statunitense Participant Media, capace di finanziare circa 12 o 16 produzioni. Le due società sono attualmente a lavoro nel cofinanziamento di un adattamento animato del Profeta di Khalil Gibran, nelle sale forse già dal prossimo anno. Sono inoltre in corso trattative per il lancio di un nuovo canale televisivo.



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