Le ultime indiscrezioni sono queste: la sospensione della rata Imu sarà limitata alla sola prima casa, e quindi non valida per i capannoni industriali, tra l’altro. Di seconda casa non se ne parla, e il mercato immobiliare italiano, già piegato, non sembra uscirne rafforzato.
Le ripercussioni negative dell’Imu sul settore emergono in un report del centro studi di Intesa Sanpaolo, l’istituto di credito capitanato da Enrico Cucchiani.
La seconda casa
“La crisi economica e l’Imu hanno condizionato negativamente l’acquisto della seconda casa, anzi chi è già proprietario di una seconda abitazione inizia a valutare la possibilità di venderla perché mantenerla diventa sempre più oneroso”, si legge nel report scritto dagli economisti del centro studi di Intesa.
I numeri del settore
I numeri delle compravendite di seconde case sul “2012 analizzati da Nomisma sono molto negativi e distribuiti in maniera abbastanza omogenea su tutto il territorio italiano. Attualmente i volumi sono molto contenuti (sono calati del 26/27% negli ultimi 12 mesi) e per tale ragione il dato delle vendite sulle singole località di vacanza va preso con cautela perché le forti oscillazioni sono accentuate dalle poche transazioni. Sono quindi i segni meno a dominare i volumi di scambio, ma anche la variazione dei prezzi. Tuttavia ci sono località che sotto questo profilo hanno meglio di altre: il calo delle compravendite a Santa Margherita Ligure del 17,6% sul biennio precedente (2010-2011) non è paragonabile al calo di Cesenatico (-40% sulla media del biennio precedente) e mostra come in generale le località top abbiano tenuto meglio, forse grazie a una componente di sostituzione”.
Cause e aspettative
La restrizione del mercato delle seconde case “è attribuibile innanzi tutto alla scomparsa degli acquirenti con reddito di fascia media, che ha dovuto erodere i risparmi per far fronte alla crisi e che aveva in molti casi anche ‘surriscaldato’ il mercato. La situazione potrebbe migliorare solo dopo l’estate se arriverà qualche segnale di miglioramento legato alla situazione macro, alla ripresa economica e anche all’erogazione del credito. Il primo semestre 2013 è invece legato ancora al 2012. In conclusione non ci sono segnali positivi, ma solo di un’eventuale stabilizzazione”, sottolinea il report Intesa.