Massimo rispetto per la persona e per l’imprenditore ma le sue tesi su Confindustria sono balzane. Non ha usato proprio queste parole il capo azienda di Enel, Fulvio Conti, ma la sostanza è proprio quella. Caro Barilla, che c’azzeccano le tue critiche ai produttori di energia che sono iscritti alla confederazione degli industriali?
Le parole di Conti
“Rispetto Barilla, è una persona seria e un grande imprenditore ma non condivido le sue parole sull’energia e su Confindustria”, ha detto l’amministratore delegato di Enel e vice presidente di Confindustria per il centro studi, Fulvio Conti, ai cronisti che chiedono un commento sull’intervista di Guido Barilla alla Stampa nella quale l’imprenditore di Parma ha chiesto che Confindustria ritorni a occuparsi dell’industria manifatturiera escludendo le aziende di servizi e delle utility perché si inciampa “in un continuo e concreto conflitto di interesse”. Barilla lamenta, ad esempio, il caro-energia a carico delle aziende di trasformazione.
I conflitti di interessi secondo Barilla
Secondo Conti, “non c’è alcun conflitto di interessi. Lui ha per caso un conflitto di interesse con chi gli fornisce la farina? Ha semplicemente un fornitore che gli fornisce un materiale, così il materiale farina si accoppia con il materiale energia”.
La replica ironica di Conti
L’energia, ha spiegato Conti, “è un prodotto non è un servizio, l’industria elettrica è la prima azienda manifatturiera italiana. Il costo dell’energia non è dovuto soltanto al costo delle materie prime ma anche a costi incrementali che sono tasse, imposte e sussidi alle rinnovabili. Il nostro costo è equivalente a quello di altri Paesi, la differenza è il costo incrementale che viene ripartito su tutti i cittadini e le imprese. Noi diamo lavoro a 15mila aziende italiane e investiamo miliardi di euro l’anno”.