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Il Corriere della Sera difende la Fiat “inglese”

Libero e Fatto Quotidiano picchiano, l’Unità e Repubblica non prendono posizione, mentre il Corriere della Sera senza enfasi editorialeggianti difende, perbacco, uno dei suoi azionisti: Fiat Industrial avrà la residenza fiscale in Inghilterra? No problem, assicura il quotidiano diretto da Ferruccio de Bortoli in un articolo a firma di Raffaella Polato.

Non proprio un pezzo di cronaca, quello che apre la prima pagina di economia del quotidiano di via Solferino: d’altronde l’autrice è una grande esperta di pensieri e umori del Lingotto e anche questa volta lo dimostra.

L’anticipazione del Sole

Fi Cbm Holding, ossia la società olandese cui Fiat Industrial e Cnh sono destinate a fondersi, prepara lo sbarco a Wall Street, come si evince dal prospetto informativo per il collocamento in Borsa depositato alla Sec. Tra le opzioni valide sul tavolo, dice il Sole 24 Ore che aveva anticipato ieri la notizia, si potrebbe valutare la richiesta di residenza fiscale in Gran Bretagna per Fi Cbm.

Le critiche di Libero e Fatto

“La Fiat scappa a Londra per non pagare le tasse”, titola oggi in prima pagina il Fatto Quotidiano, che aggiunge: la nuova holding dei mezzi pesanti quotata a Wall Street sposterà la sede fiscale in Gran Bretagna perché in Italia le imposte sono troppo alte. Ma quanto perderà il fisco italiano in termini di minori entrate? Il Fatto dice mezzo miliardo di euro. Libero Quotidiano, che titola “la Fiat fugge dalle tasse”, ipotizza 600 milioni.

La nonchalance sabauda del Corriere

“Sulle attività italiane il Lingotto continuerà a pagare le tasse qui. Ma è poca cosa”, riconosce il Corriere della Sera. Ma la cronista Polato poi un po’ rassicura e un po’ ridimensiona: “Nei dintorni di via Nizza assicurano che nei fatti nulla cambierà, se non per gli azionisti, nel suo complesso la società i tributi li verserà alle casse di sua Maestà la regina Elisabetta”. “E si capisce perché”, aggiunge la cronista, sempre molto informata sulle cose Fiat: “Il tax rate totale a carico della Fiat industrial con passaporto erariale tricolore è del 36%. In Inghilterra per le imprese si scende già adesso al 23%, che diventerà 21% nel 2014 e il 20% dal 2015”.



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