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Cosa farà (di nuovo) Kerry in Israele

Un nuovo e impegnativo tour per John Kerry. Il segretario di Stato americano arriverà oggi in Israele per incontrare il primo ministro Benjamin Netanyahu e Tzipi Livni, ministro della Giustizia responsabile del dossier sul negoziato di pace con i palestinesi.

Il segretario di Stato, impegnato a rilanciare il processo di pace, andrà anche a Ramallah, in Cisgiordania, per incontrare il presidente palestinese Abu Mazen.

“Manteniamo il nostro impegno per lavorare e trovare una pace duratura attraverso le negoziazioni dirette”, ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato, Jen Psaki, al momento dell’annuncio del viaggio. Questa è la quarta visita in Israele di Kerry da quando a febbraio è diventato il capo della diplomazia americana.

Il silenzio europeo

Il tour cerca di riattivare le negoziazioni di pace tra israeliani e palestinesi, un processo fermo da settembre del 2010 a causa della moratoria parziale di costruzione di insediamenti che Israele aveva dichiarato dieci mesi prima.

L’Unione europea, per adesso, non ha detto quale sarà il suo contributo per aiutare a raggiungere l’obiettivo di pace in Medio Oriente. Fino adesso la formula era stata una doppia strategia per dare impulso ai rapporti economici come misura di fiducia verso l’Israele e la Palestina e, da un’altra parte, aprire al dialogo politico.

L’incontro con Peres

Il capo della diplomazia americana incontrerà anche il presidente Simon Peres, che dopo viaggerà in Giordania per gli incontri del Foro Economico Mondiale.

Secondo il quotidiano Yediot Aharonot, Peres incontrerà dirigenti arabi e farà parte di un panel sulla pace in Medio Oriente con Kerry, Abu Mazen e il re giordano Abdala II.

Per il quotidiano israeliano Haaretz, l’agenda di Peres ancora non è stata confermata ma è probabile che il presidente si riunisca separatamente con il re giordano e anche con Abu Mazen. Se succedesse, questo sarebbe l’incontro più importante (a livello ufficiale) tra palestinesi e israeliani negli ultimi tre anni.

Le divisioni in Israele

Ma forse i dialoghi non basteranno. Tzipi Livni, ministro israeliano incaricato dei negoziati di pace con i palestinesi, ha ammesso che ci sono divisioni sulla questione palestinese all’interno del governo di Benjamin Netanyahu. “Ci sono divergenze ideologiche in seno al governo”, ha detto alla radio pubblica Livni, che è anche ministro della Giustizia.

Secondo Livni, anche lei incontrerà oggi a Gerusalemme Kerry, l’impasse nel negoziato di pace, che dura ormai da tre anni, serve solo a “quelli che pensano che ogni giorno che passa gli permette di installarsi su un terreno (in Cisgiordania) e di costruire una nuova casa (in una colonia)”.


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