Skip to main content

Kabul, i talebani attaccano la Cia

Si è trattato di un attacco ben coordinato, come altri che hanno avuto come teatro il centro di Kabul.

La capitale afgana è stata scossa da quattro esplosioni e scontri a fuoco che hanno fatto almeno un morto.

Tra le vittime anche una funzionaria italiana dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni rimasta ferita e trasportata all’ospedale di Emergency, le cui condizioni restano critiche, dice il comunicato dell’organizzazione umanitaria. I feriti giunti nella struttura di Emergency sono stati almeno 11.

La rivendicazione dell’azione porta la firma dei talebani. Il loro obiettivo, ha detto uno dei portavoce degli studenti in turbante nero, Zabihulla Mujahid, a colloquio con la Reuters, era un complesso usato principalmente dalla Cia “per addestrare spie”, cui avrebbero avuto accesso dopo l’esplosione della prima bomba.

Se questo sia stato o meno il vero obiettivo non è tuttavia certo. I talebani enfatizzano spesso le loro azioni. L’attacco che ha colpito la guesthouse delle Nazioni Unite, ha ricordato il New York Times, è avvenuto in un’area dove si trovano sia il compound dell’Oim sia un ospedale usato dai servizi nazionali di intelligence sia il Park Palace Hotel.

Come spiegato dal capo della polizia di Kabul, Mohammad Ayoub Salangi, uno dei componenti il gruppo armato si è fatto esplodere, gli altri hanno preso possesso di un edificio dal quale hanno iniziato a sparare e lanciare granate. Secondo quanto riferito dalla polizia a Tolo News almeno quattro dei miliziani sono morti.

L’attacco fa parte dell’offensiva talebana di primavera lanciata lo scorso 27 aprile e intitolata a Khalid bin Waleed, compagno del profeta Maometto ricordato dai seguaci del Mullah Omar per le vittorie contro l’impero romano d’Oriente a Damasco e Yamuk.

L’azione segue quella del 16 maggio in cui persero la vita almeno 15 persone e mette in oltre in dubbio la capacità delle forze di sicurezza afgane di fronteggiare i talebani e le forze dei miliziani una volta che le truppe Nato e Isaf lasceranno il Paese il prossimo anno.

Lo scorso anno un attacco coordinato nella capitale si concluse con oltre 30 morti dopo un assedio di 18 ore al quartiere diplomatico.


×

Iscriviti alla newsletter