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Perché a Siena vincerà il Pd. Nonostante Mps

A Siena il conteggio delle schede procede a rilento ma il risultato che si profila è il ballottaggio tra il candidato del centrosinistra Bruno Valentini e quello del centrodestra Eugenio Neri. Per la prima volta dopo vent’anni il Pd non sfonda al primo turno ma è un risultato che comunque “va di lusso per il partito, con tutto quello che è successo”, commenta il giornalista del Corriere Fiorentino David Allegranti. 

Siena ha infatti alle spalle mesi difficili, con le dimissioni del potente sindaco Franco Ceccuzzi, i guai di Mps che hanno travolto la città, il commissariamento del Comune. Nonostante tutto, “il Pd ne esce, probabilmente tenendosi la città e questo è già un successo”, spiega l’inviato a Siena per il dorso del Corriere della Sera.

Valentini si è presentato come un “rottamatore renziano” che rappresenta il cambiamento. Ma i senesi sembrano aver optato per lui più che altro per inerzia visto che, fa notare Allegranti, in realtà è un “rinnovatore ben collocato, come si vede dal sostegno ricevuto durante le primarie. Non rappresenta certo un corpo estraneo o un irregolare all’interno delle correnti del partito. Il rischio è che, quando diventerà sindaco, di queste correnti potrà essere sotto scacco. Ciò dipenderà da come sarà composto il consiglio comunale”.

Le comunali a Siena esprimono anche un altro forte risultato e cioè il flop del Movimento 5 Stelle e del suo candidato, Michele Pinassi. Il giornalista lo spiega così: “Questa è una città conservatrice, che respinge qualsiasi corpo estraneo e politicamente parlando Pinassi lo è. Grillo non fa parte del sistema Siena”.


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