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Comunali, sorpresa Marino a Roma

Sorpresa Marino a Roma. Il condizionale è d’obbligo visto che per ora sono i primissimi dati e la storia elettorale ha spesso dimostrato che potranno essere totalmente diversi a scrutinio finale. La seconda la quarta proiezione dell’Istituto Piepoli registra un ampio vantaggio del candidato sindaco del Pd, rispetto al suo principale avversario, Gianni Alemanno.

Ignazio Marino è in testa con il 41,2% delle preferenze, sul sindaco uscente del Pdl al 30,5%. Seguono il candidato del M5S, Marcello De Vito, al 12,7%, e il candidato indipendente, Alfio Marchini, al 9,8%.

Così, sembra non aver pesato il sostanziale insuccesso del Partito Democratico alle scorse elezioni nazionali e la fase complicata successiva che ha portato a un cambio della guardia nella segreteria, con Guglielmo Epifani. E sembra non aver influito neppure il momento d’oro nei sondaggi del Pdl.

Marino appare comunque molto lontano dalla soglia del 50% più uno che gli garantirebbe di passare al primo turno e la sfida che si profila al ballottaggio è, com’era previsto, Marino vs. Alemanno.

L’affluenza
Ma a vincere sul voto nella Capitale, questo è certo, è soprattutto la forte astensione: un romano su due non ha votato per la scelta del sindaco e del consiglio comunale. Secondo i dati diffusi dal Comune, trasmessi al Ministero dell’Interno, l’affluenza definitiva si attesta al 52,79%, con un calo del 20,87% rispetto alla scorsa tornata elettorale, quando è stato scrutinato il 99,50% delle sezioni. Nel 2008 i votanti al primo turno furono 1.729.287, pari al 73,66% degli aventi diritto.


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