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Geronzi, Della Valle, De Benedetti. I sussurri di Bisignani

“Luigi Bisignani è l’uomo più potente d’Italia”, disse di lui Silvio Berlusconi. Il braccio destro del leader del Pdl, Gianni Letta, tra l’altro zio dell’attuale premier italiano, Enrico Letta, definì invece Bisignani “l’uomo più conosciuto che io conosca”.

Personaggio per molti versi controverso, schivo e che preferisce restare nell’ombra, quel che è certo è che Bisignani è unanimemente riconosciuto come il capo indiscusso di un network che ha condizionato e tuttora condiziona la vita dell’intero Paese.

Il giornalista Paolo Madron è riuscito nell’impresa di realizzare un lungo libro-intervista con Bisignani, “L’uomo che sussurra ai potenti”, dal titolo del libro edito da Chiarelettere. Il libro è stato presentato in una conferenza stampa che si è tenuta alla libreria Feltrinelli della Stazione centrale di Milano il 28 maggio.

A chi per l’occasione gli chiedeva di fornire la sua definizione di uno dei più grandi uomini-ombra dell’economia, della finanza e della politica italiane, Madron si è schermito: “Sono parziale, lo conosco da 30 anni e talvolta per me è stato anche una fonte importante”.

Il potere dei media e i rapporti con i giornalisti

E Madron non sembra essere stato l’unico per cui Bisignani ricopriva il ruolo di fonte. Dal libro, che uscirà il 30 maggio, emerge una fitta tela di rapporti che mettono in relazione Bisignani anche con altri, numerosi giornalisti. A partire dal direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli, del quale Bisignani rivela di avere favorito “certamente i suoi rapporti con Cesare Geronzi, ma non con D’Alema, visto che i due si detestavano cordialmente”. E, ancora: “Verso le dieci di sera, quando il giornale stava quasi chiudendo, spesso Ferruccio mi interpellava via sms per la conferma di una notizia, di una nomina o del varo di un provvedimento”. Sta di fatto però, che, come sottolinea lo stesso Bisignani, in nessun giornale sia “mai uscita una sola conversazione o un sms tra me e de Bortoli”. Una circostanza che per l’ex giornalista dell’Ansa potrebbe essere messa in relazione con “l’enfasi con cui il Corriere ha seguito la vicenda P4”. Proprio su questo tema, tra l’altro, Bisignani anticipa di essere alle prese con la stesura della sua terza spy-story, dal titolo “Il direttore” (che in effetti sembra avere qualche connessione con de Bortoli).

Logge, P2 e P4

Madron, in conferenza stampa, ha fatto notare che “spesso Bisignani è accompagnato dall’etichetta di piduista, ma lui ha sempre negato”. Nella recente vicenda legata alla P4, ad esempio, va ricordato che Bisignani ha patteggiato. “In ogni caso – ha sottolineato Madron – nel libro non abbiamo parlato delle inchieste che lo riguardano, perché sarebbe stato un terreno scivoloso e ho preferito evitare qualsiasi tipo di strumentalizzazione”.

Berlusconi, il Corriere e il tentativo Rossella

Tornando al potere dei media, nel libro, Bisignani svela che Berlusconi avrebbe gradito “piazzare” alla direzione del Corriere Carlo Rossella, ma che il piano saltò anche perché “Geronzi fece di tutto per sabotare la candidatura di Rossella, andando addirittura a Brescia per aizzargli contro Bazoli”, ossia il grande dominus di Intesa Sanpaolo. Circostanza che combacia con quanto è scritto nel libro-intervista di Massimo Mucchetti a Cesare Geronzi

Il potere della finanza e l’attacco a Geronzi

Non manca un capitolo del libro dedicato alla finanza e a tutti i rapporti intrattenuti in questo settore da Bisignani. “Quando si affronta il tema della finanza e del potere, non si può non riconoscere come il suo nome salti spesso fuori”, ha ammesso Madron. Tuttavia, in conferenza stampa, non è mancata qualche domanda pungente. Qualcuno, riferendo alcuni “cinguettii” lanciati in contemporanea su Twitter, ha chiesto come mai nel libro non vi sia alcun riferimento all’amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni. “Nel libro non ci sono domande su Scaroni così come non ce ne sono su molti altri”, ha tagliato corto il direttore di Lettera43.

L’ambizione di Geronzi per le Poste dopo la presidenza delle Generali

Inedito, a proposito di finanza, l’attacco di Bisignani all’ex presidente delle Generali Geronzi, al quale invece – ha fatto notare Madron in conferenza stampa – era sempre stato considerato vicino. Secondo Bisignani, Geronzi, “una volta rimosso dalla presidenza delle assicurazioni Generali, è andato da loro (i suoi ex protettori, usando le parole del libro, ndr) a pietire una poltrona alle Poste. Me lo ha confermato Giulio Tremonti – aggiunge Bisignani – verso il quale Geronzi nutriva un timore reverenziale”.

La 7, Cairo e il prossimo arrivo di Della Valle e CDB?

Non mancano nemmeno le rivelazioni sui fatti finanziari più recenti. In merito alla cessione di La7 a Urbano Cairo piuttosto che al private equity Clessidra da parte di Telecom Italia, ad esempio, Bisignani fa sapere che “si dice nell’ambiente che si è scelto il contendente finanziariamente più debole così da facilitare una possibile futura alleanza con Diego Della Valle o con De Benedetti, a seconda di come butterà la politica”. Secondo Bisignani, in particolare, l’Ingegnere sarebbe stato disponibile all’acquisto de La7 “solo con un’adeguata dote, quella che poi il consiglio Telecom ha concesso proprio a Cairo e non a lui, secondo me facendolo irritare. Vedrà – è la predizione di Bisignani a Madron – che alla fine rientrerà nella partita».

Insomma, il libro è ricco di micce, potenziali bombe. “Giovedì, quando uscirà, scoppieranno mille polemiche”, ha previsto Madron subito prima di mettersi a firmare copie del libro e a rilasciare interviste e dichiarazioni dopo la conferenza.



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