Una fonte e un amico. A descrivere così il suo rapporto con Ferruccio de Bortoli, direttore del Corriere della Sera, è Luigi Bisignani, il faccendiere arrestato nell’ambito dell’inchiesta sulla P4. Nel libro intervista di Paolo Madron a Bisignani (“L’uomo che sussurrava ai potenti”, edito da Chiarelettere, che è stato presentato oggi a Milano), il faccendiere racconta i trascorsi con il direttore di Via Solferino, la copertura riservatagli dalla sua redazione nell’ambito dell’inchiesta P4, e di come, invece, sia stato travolto il capo della cronaca romana, Corrado Ruggeri, che per un caso di omonimia risultava essere in contatto con lo stesso Bisignani.
I rapporti tra Bisignani e de Bortoli
Il faccendiere, si legge su Dagospia, spiega di aver conosciuto de Bortoli “molto bene”. “Quando veniva a Roma alle cene della mitica Maria Angiolillo per incontrare il presidente Napolitano o il governatore Draghi, non mancava mai di salire nel mio vecchio ufficio di piazza Mignanelli. Quando invece mi trovavo a Milano, era mio ospite al Westin Palace”.
Il focus sulla P4 di Sarzanini
“Fu il primo che mi riferì dell’inchiesta Ruby. E un giorno mi confidò anche che un suo giornalista, Luigi Ferrarella, lo aveva fatto infuriare per un articolo sulle vicende dello spionaggio in Telecom; in effetti gli incroci dell’affaire Telecom-servizi hanno avuto una strana storia all’interno del Corriere. Ma erano gli articoli di Fiorenza Sarzanini a tenere banco nelle pagine di giudiziaria”.
La copertura di de Bortoli al Corriere
“Ognuno deve fare il proprio mestiere e deve cercare di farlo bene. Comunque mi sono sempre chiesto come mai il destino abbia voluto che in nessun giornale sia mai uscita una sola conversazione o un sms tra me e il direttore de Bortoli, a fronte della pubblicazione di decine di innocui scambi di vedute con molti giornalisti, compreso lei, Madron. È davvero un mistero. Forse l’enfasi con cui il Corriere ha seguito la vicenda P4 ha qualche nesso con la mancata diffusione o trascrizione delle conversazioni tra me e De Bortoli. E su questo le anticipo che sto scrivendo la mia terza spy-story”, sottolinea Bisignani.
L’atteggiamento del Corriere nei confronti dell’inchiesta sulla P4
“Una parte della redazione, secondo me, con lo spauracchio del clima creatosi intorno a quelle intercettazioni, ha messo sotto ‘tutela’ il direttore. Il quale non ha potuto fare altro
che amplificare l’inchiesta”.
L’accanimento contro Ruggeri
“Successe che il giornalista Ruggeri, sospettato di conoscermi,- per un caso di omonimia, spiega Bisignani – venne quasi messo alla gogna all’interno del giornale, tanto da essere pochi mesi dopo sostituito nel suo importante incarico da Gianna Fregonara (moglie dell’attuale premier Enrico Letta, ndr). Due pesi e due misure: un direttore, che mi frequentava assiduamente, miracolato dalla furia giustizialista e un suo giornalista, di cui ignoravo l’esistenza, brutalmente travolto”.
Intercettazioni mai trascritte
Le intercettazioni tra Bisignani e de Bortoli? “Non credo siano mai state trascritte. E comunque, come in tutte le altre, nulla di inconfessabile. Ma è acqua passata. Anche se ogni tanto torna, e non solo a me, la curiosità di conoscere il motivo di tanto livore da parte del quotidiano di via solferino e del perché Ferruccio non ammise che ero, oltre che una sua fonte, anche un suo amico”, riporta Dagospia.