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Il Mattarellum di Giachetti scuote il governo Letta

La strada delle riforme inizia in salita. Oggi il Parlamento avvia ufficialmente il percorso di riforma costituzionale con il voto sulla mozione di maggioranza che prevede un ddl con “procedura straordinaria” entro giugno, comitato bicamerale dei 40 per l’esame delle varie proposte e l’impegno a chiudere il tutto entro 18 mesi.

Tutti d’accordo? Neanche per sogno. Come aveva scritto su Formiche.net Francesco D’Onofrio, sulla legge elettorale è in gioco la durata del governo. L’accordo tra i partiti che compongono l’esecutivo non tratta direttamente l’argomento e rimanda la palla alla fine del percorso, quando ci dovrà essere un nuovo sistema “coerente” con le regole che saranno ridisegnate. In caso di “intervento urgente”, a causa della sentenza sulla Corte costituzionale che pende sul Porcellum, bisognerà procedere con la massima condivisione, questa è la linea.

Il ribelle Giachetti

Una linea che però rischia di saltare al primo giorno a causa di un’altra mozione, quella di Roberto Giachetti. Il deputato renziano del Pd ha infatti raccolto oltre cento firme intorno a un documento che chiede il ritorno al Mattarellum. A condividere la proposta non solo democratici ma anche parlamentari montiani e a 5 stelle.

Chi invece è assolutamente contrario a questa mozione è il Pdl. Il capogruppo alla Camera Renato Brunetta perde la pazienza: “’La mozione è incompatibile con la mozione del governo, ed è un grande problema del Pd – ha spiegato Brunetta -. E’ una mozione contro Letta. Aspettiamo di vedere cosa succede, ma non si può andare avanti così, con queste deviazioni. Noi siamo tutti a favore della mozione della maggioranza, non potremmo fare altrimenti che votarla… Sono fiducioso però nel buonsenso del governo, della maggioranza e del Pd”.

Giachetti vs. Finocchiaro

La tensione è così alta che anche gli stessi compagni di partito di Giachetti gli chiedono di ritirare la mozione: “La mozione di Giachetti è stata presentata in modo assolutamente intempestivo e prepotente”, commenta Anna Finocchiaro. Ma il parlamentare Pd non fa passi indietro anche perché, spiega, la mozione “non impegna il governo ma il Parlamento” ed è convinto che passerà.

L’imbarazzo di Letta
A creare imbarazzi c’è anche il fatto che è stato lo stesso Letta ad esprimersi a livello personale a favore del ritorno al Mattarellum.

I renziani contro Porcellum e Porcellinum
Nel Pd poi sono in molti a non gradire le riforme minime al Porcellum, auspicate dal Pdl. I renziani ripetono all’unisono “mai più al voto con questa legge” e il loro leader, Matteo Renzi, ha rilanciato oggi sul Messaggero “il sindaco d’Italia”. Insomma grande coalizione, grande confusione per ora…


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