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Finmeccanica, l’ottimismo di Pansa e le cessioni sul tavolo

Il 2012 è un capitolo chiuso. L’ad di Finmeccanica, Alessandro Pansa, guarda ora al 2013 con ottimismo, sottolineando la solida posizione finanziaria del gruppo. Restano sul tavolo le probabili cessioni di Ansaldo Breda e Ansaldo Energia, così da definire il perimetro strategico del gruppo. Bisognerà invece attendere la prima metà di luglio per conoscere i nomi dei due nuovi consiglieri e del presidente, il cui slittamento è stato deciso ieri dal Tesoro. Più pazienza sembra essere necessaria per il mantenimento della commessa indiana, dopo lo scandalo che ha travolto l’ex ad Giuseppe Orsi.

No ad aumenti di capitale

Finmeccanica non avrà “nessuna significativa esigenza di rifinanziamento fino alla fine del 2017”, ha affermato l’ad Alessandro Pansa. Il gruppo ha “una solida posizione finanziaria” e una “forte disponibilità di linee di liquidità”.

Le aspettative per il 2013

Dopo un 2012 chiuso con una perdita di 786 milioni di euro, il numero uno di Finmeccanica si è detto fiducioso sulla possibilità di tornare all’utile nel 2013. Alla fine di quest’anno, ha detto, “siamo confidenti di poter vedere un bilancio non negativo. Ritornare all’utile per Finmeccanica – ha sottolineato Pansa – significa far sì che la redditività industriale recuperata nell’esercizio non venga più che compensata da partite straordinarie di altro tipo. Riteniamo di aver concluso il processo di riadeguamento dei valori di avviamento delle nostre partecipazioni e questo ci dovrebbe consentire di avere il conto economico 2013 non gravato da questo tipo di cose”, ha aggiunto.

La nomina dei tre consiglieri in cda

Sarà nella prima metà di luglio l’assemblea degli azionisti di Finmeccanica sulla nomina dei tre consiglieri da sostituire in cda. L’annuncio del rinvio sulla decisione da parte del Tesoro infatti era giunto ieri, causando mal di pancia anche a Piazza Affari. Pansa ha sottolineato che il cda si riunirà nei prossimi giorni e poi sono necessari tempi tecnici per la convocazione, che sarà quindi per l’inizio di luglio.

Le cessioni

Altro tema delicato è quello della cessione di asset da parte del gruppo. “Non siamo qui a vendere niente per il gusto di farlo, né di dismettere per fare cassa, ma abbiamo il dovere di individuare e segnalare le modalità per definire strategicamente il nostro perimetro”, ha detto Pansa, sottolineando che “qualsiasi operazione in cui sia possibile individuare processi e percorsi che permettono un adeguato riassetto del portafoglio del gruppo è un’opportunità benvenuta”.

Il caso AnsaldoBreda

Per AnsaldoBreda, ha affermato Pansa, è necessario trovare una partnership in Italia o in Europa. Il management “ha fatto un ottimo lavoro” e la società “è un pezzo importante del sistema di produzione ferroviaria in Italia e in Europa. Richiede però importanti operazioni di riassetto e anche di collegamento con soggetti terzi, perché con 650-700 milioni di fatturato diventa difficile sul piano delle economie di scala competere con concorrenti di grandi dimensioni”.

Ansaldo Energia

Ansaldo Energia invece, ha sottolineato l’ad di Finmeccanica, “è un’azienda che continua a generare ricavi e profitti, ma soffre, come altre aziende concorrenti, di una situazione di difficoltà e contrazione dei mercato. Resta però un’azienda con margini economici e finanziari adeguati”.

La commessa indiana

Finmeccanica sta facendo il possibile per salvaguardare il contratto di fornitura di elicotteri all’India, una vicenda su cui la magistratura indaga per presunte tangenti. Secondo Pansa “tutto quello che siamo in grado di fare per la salvaguardia di quel contratto e altri lo stiamo facendo, sia in Italia sia in Gran Bretagna sia in India, dove stiamo lavorando in collaborazione con le autorità diplomatiche”. “Non abbiamo particolari novità – ha spiegato – ma seguiamo con grande attenzione, con la convinzione che il nostro compito è tutelare gli interessi di Finmeccanica, come venditore prima e come produttore poi”.

La decisione italiana sugli F35

Spetta invece al governo decidere sui caccia F35 e Finmeccanica si adeguerà a eventuali cambiamenti, perché il ruolo della società è di “esecutore intelligente” delle scelte governative. “Se le scelte cambieranno Finmeccanica spera di poter avere un adeguato grado di flessibilità per potersi adeguare alle scelte che saranno fatte. Noi intendiamo essere degli esecutori intelligenti delle scelte di politica internazionale e di difesa e sugli investimenti che fa il governo del nostro paese”, ha concluso Pansa.


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