Della serie, gli opposti si attraggono. Oggi a dare una mano a Ignazio Marino nell’ultimo miglio di campagna elettorale, scende in campo anche Matteo Renzi.
I due saranno all’Ambra teatro alla Garbatella, al grido di #liberiamoroma.
Renzi e Marino sono molto diversi, hanno idee diverse, a partire dal posizionamento da dare al Pd: il primo più moderato, il secondo tendente alla sinistra radicale.
Eppure Marino ha annunciato di voler votare il sindaco in caso di sua candidatura al Congresso del Pd. E l’ex rottamatore, in giro per l’Italia per promuovere il suo nuovo libro, Oltre la rottamazione, si è sempre detto disponibile per sostenere lo sfidante di Gianni Alemanno. E infatti oggi, complice anche il lavoro di mediazione del renziano Paolo Gentiloni, il primo cittadino toscano sarà a Roma al suo fianco, in vista del ballottaggio di domenica prossima.
In effetti, tra i due qualcosa in comune c’è. Peppino Caldarola ha definito marino il “Renzi” di Roma perché entrambi “eterodossi” rispetto al corpaccione del Partito Democratico e forse proprio per questo vincenti. E’ quella “sinistra dei sindaci” che si scontra con la “sinistra apparato” di cui parla oggi il quotidiano Il Tempo.
E poi ad accomunarli c’è una certa insofferenza verso il governo Letta. Marino, da senatore non ha votato la fiducia in parlamento mentre Renzi viene additato come sabotatore occulto dell’esecutivo. E se lui liquida la cosa come “una barzelletta”, non ha mai nascosto che esso debba darsi una mossa.