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Omicidio per omofobia, gli effetti delle politiche dell’odio

Cosa accade quando uno Stato cavalca l’onda dell’odio e dell’intolleranza? Cosa accade quando la Politica si fa promotrice di leggi e regolamenti che mirano a colpire una minoranza, di qualsiasi natura essa sia?

La risposta è che viene giustificata l’azione spregiudicata di tutti coloro che sono, per natura o per condizionamenti di vario tipo, inclini alla violenza e al crimine.

Così, l’omocidio efferato di un uomo si giustifica sul fatto che egli “non aveva un orientamento sessuale nella norma”.  Gli aggressori, tre giovani tra i 18 e i 25 anni sono stati arrestati, dopo che è stato rinvenuto il corpo carbonizzato di un 39enne. Questo è il secondo omicidio giustificato sull’orientamento sessuale della vittima, in un mese. Il primo caso aveva coinvolto un giovani di 23 anni, nella Russia meridionale. Sul corpo erano stati trovati segni evidenti di torture, sopratutto nei genitali (con una bottiglia di birra). Cosa ci dice questo accanimento sulle vittime? Cosa ci dicono questi atti di torutura? Parlano di un totale disprezzo per la vittime, per ciò che rappresenta in quanto omosessuale, in questo caso, e di una perdita di umanità, da parte di chi compie simili azioni.

Gli attivisti LGBT russi parlano delle responsabilità della Politica.

Il gruppo di assassini in questione ha compiuto un qualche cosa di davvero cruento. I tre hanno accoltellato diverse volte il 39enne e lo hanno finito a calci. L’uomo, un vicedirettore di un aeroporto della Russia orientale, è stato poi collocato nella sua auto, a cui i tre hanno appiccato il fuoco, nel disperato (o pianificato) obiettivo di cancellare le prove.

L’omicidio si è consumato con una notevole ferocia, ma con altrettanta lucidità. In questa vicenda, escono tutti sconfitti e sopratutto vittime.

L’uomo ucciso per il suo orientamento sessuale è la vittima ufficiale, i tre giovani carnefici sono vittime a loro volta, di se stessi e di un sistema improntato all’odio e pregiudizio.

La vicenda deve far riflettere, perché nell’odio non vince nessuno e l’effetto può essere devastante, se emulato sulla base degli stessi pretesti. Ancora più grave, che la Politica possa diventare scudo per questi criminali.


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