Ogni occasione è buona per gridare al prodotto dell’anno, o al flop più grande. Critiche e plausi, su cui, quando procedono a gonfie vele, i colossi dell’hi-tech non si soffermano neanche troppo a lungo. Ma il lancio ufficiale di iRadio di Apple, previsto per lunedì, sarà un vero banco di prova per la casa di Cupertino, dopo qualche progetto non riuscito come si avrebbe voluto, le sfide continue con Samsung e Google e le accuse di elusione fiscale che hanno spinto l’ad Tim Coolk dritto al Congresso Usa.
La sfida iRadio
Sale quindi la febbre per iRadio: Apple dovrebbe lanciare ufficialmente lunedì la sfida a Pandora e Spotify presentando il proprio servizio di radio in streaming. L’ultimo tassello di un progetto al quale Cupertino lavora da mesi è arrivato con la firma dell’accordo con Sony, giunto al termine di una settimana cruciale per Apple, alle prese con il processo sui prezzi degli ebook e la sconfitta inflitta da Samsung davanti all’International Trade Commission (Itc). L’intesa con Sony si va ad aggiungere a quelle già messe a punto con Warner Music e Universal Music. Accordi in cui Cupertino avrebbe mostrato una maggiore flessibilià come alleato digitale per i contenuti rispetto al lancio di iBookstore nel 2010, offrendo alle etichette musicali dei contratti ritenuti positivi per l’intera industria musicale, ansiosa di definire un precedente positivo per il futuro della musica digitale.
Lo sviluppo di iOS
iRadio lascerà definitivamente le mani libere per lavorare al tanto atteso redesign di iOS, il software in uso su iPhone e iPad. Ma questo non significa che iRadio non sia importante. In primo luogo, grazie a quest’ultima idea del gruppo di Cupertino, vedremo se Apple è ancora in grado di produrre un nuovo sistema che funzioni, e bene.
Maps, Siri e le app deludenti
Gli ultimi tentativi della Mezza Mela nella creazione di software come app podcast, Maps e Siri sono tutti state bersaliati dalle critiche. Se anche iRadio dovesse rivelarsi deludente, osserva Business Insider, il mito di Apple sarebbe destinato al declino.
Punti di forza e debolezze
L’ad Cook ha ribadito che la forza del gruppo consiste nella produzione di hardware, software e servizi. Ma i suoi servizi sono deboli se paragonati a quelli del rivale numero uno, Google. Le mappe del colosso di Mountain View sono migliori di quelle di Cupertino, e la mail di iCloud non ha acquistato la popolarità di Gmail. Google Now? Una concezione di assistente personale meglio studiata, e non poco, di quella di Siri.
Ma sono i software iOS di Apple e il design dei suoi devices a battere il confronto con Google e con qualunque altro competitor.
Il focus sui servizi
Ma i rivali di Apple, Google in testa, stanno recuperando il gap in hardware e software molto più in fretta di quanto si stia sforzando di fare Apple nei servizi. Se vuole vincere la sua battaglia, Apple dovrà quindi migliorare sensibilmente i suoi servizi. E quello di iRadio potrebbe essere il banco di prova cruciale per zittire utenti ed analisti. In attesa di un nuovo campo di battaglia nella guerra tra giganti.