La soddisfazione è legittima. Oggi tutti i leader del Partito Democratico si affrettano a salire sul carro dei vincitori di queste amministrative 2013.
C’è Guglielmo Epifani che commenta: “E’ un risultato che premia tutto il centrosinistra”.
C’è Pier Luigi Bersani che parla di “vittoria strepitosa”.
C’è Rosy Bindi che sentenzia: “Merito dei candidati sindaco e di un Partito democratico che, malgrado la sconfitta delle politiche, si conferma l’unica forza nazionale in grado di aggregare un’alternativa politica credibile e vincente alla destra”.
E chi più ne ha, più ne metta.
In effetti c’è di che gongolare: il Pd, nonostante il risultato deludente delle Politiche, nonostante un accordo criticatissimo con il Pdl per il governo, vince in tutti i capoluoghi e strappa al centrodestra città simbolo come Treviso, Brescia e Imperia.
Ma siamo davvero sicuri che la vittoria di Ignazio Marino & Co. sia da intestare a tutti i dirigenti nazionali che oggi sventolano la bandiera della vittoria? O sia piuttosto frutto del lavoro e dalla faccia di amministratori locali, spesso molto lontani dal corpaccione del Pd e dalle sue correnti?
A Largo del Nazareno l’ardua sentenza.