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Renzi, la Repubblica delle Idee e la presa di Firenze

Per i suoi ammiratori è stato “l’ennesimo colpo del nuovo leader della politica italiana”. Matteo Renzi ha occupato le copertine dei media nazionali per quattro giorni, grazie alla generosa ospitalità offerta nella sua Firenze alla “Repubblica delle Idee”.

La seconda edizione della kermesse organizzata dal gruppo Espresso ha registrato un successo di pubblico e monopolizzato l’agenda politica grazie anche alla partecipazione del presidente del Consiglio Enrico Letta e quella a distanza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Oltre ovviamente alla sua, quella di Renzi che si è preso la scena da padrone di casa.

“La scena se l’è presa Firenze”, spiegano dal suo entourage, sottolineando così solo lo scopo nobile del sindaco che ha molto insistito per avere in città la 4 giorni di eventi, incontri e proposte, battendo sul filo di lana Genova, inizialmente scelta dal gruppo di Carlo De Benedetti. E che Firenze abbia avuto l’ennesimo ritorno di immagine “made in Matteo” è certificato. Almeno quanto però quello che ha avuto lui, Renzi, ormai da settimane coccolato anche da Repubblica. Anche se lui ci tiene ecumenicamente a concedersi a tutti i media nazionali, di destra, di centro e di sinistra.

Epperò a Firenze e non solo più di una critica si è levata per la nonchalance con la quale il sindaco ha offerto all’iniziativa Palazzo Vecchio, il cuore istituzionale della città. “Il cuore di tutti. E non solo di un gruppo editoriale e di una parte politica di riferimento. Guarda caso quella di Renzi – sussurra una opposizione ridotta a flebile voce dall’uragano ‘Matteo’ – Perché non lasciare alla kermesse sedi meno simboliche come ad esempio la Leopolda (dove Renzi ha organizzato i suoi Big bang in passato) o la Fortezza o altre sedi disponibili?”

Quella vistosa R che campeggiava su Palazzo Vecchio e i saloni storici appaltati agli incontri tra politici e giornalisti di Ezio Mauro ha disturbato più di un fiorentino. Nella città dei Guelfi e Ghibellini d’altra parte era facile aspettarsi la polemica di quanti accusano Renzi di comportarsi ormai non più da sindaco ma da monarca, un nuovo “re Sole” che fa e disfa.

Meno cittadina e più nazionale invece l’osservazione di chi ha visto nell’ospitalità un’ammiccante strategia da vecchio politico navigato. Roba da fare invidia a tanti che il giovane sindaco ha invitato a rottamare.

Vero, falso, esagerato? Di certo Renzi continua a occupare la scena e a far parlare di sé. E più sale, più all’aumento dei consensi, spunta qualche nuovo nemico.



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