Massimo D’Alema promuove Matteo Renzi. Finalmente i rapporti tra l’ex presidente del Consiglio e il sindaco di Firenze sono migliorati e il primo ha accettato la sua scalata alla leadership del Pd, anzi ne ha addirittura lanciato un endorsement. Almeno a sentire le sue parole ieri sera a Otto e Mezzo.
Ma siamo davvero sicuri che sia così? O nel grande gioco di strategie e tatticismi della politica, il suo vero obiettivo, sponsorizzando in anticipo la candidatura di “Matteo”, è invece quella di bruciarla e favorire per la segreteria del partito un candidato di sicura fede dalemiana come Gianni Cuperlo? Questi gli interrogativi che si pongono i renziani, impegnati a pesare ogni parola pronunciata da D’Alema ieri sera da Lilli Gruber.
Analizziamo le sue dichiarazioni.
L’ex premier dice sì che Renzi “è un grande leader politico e ottimo comunicatore”. Ma dispensa anche alcuni consigli. Eccoli:
1. D’Alema suggerisce al sindaco di “dosare meglio le forze: stare tutti i giorni sui giornali rischia di essere logorante”.
2. ”Fossi nei suoi panni – prosegue l’esponente di spicco del Pd – io lavorerei sul profilo internazionale e approfondirei alcuni grandi temi”.
3. D’Alema torna anche sul tema della rottamazione: “Secondo me lui stesso ha capito che quell’impostazione era rozza e in parte gli ha impedito di acquisire tutto il consenso che avrebbe potuto acquisire”.
Parole che si offrono a una doppia lettura. Semplici consigli da un leader maturo a uno giovane e inesperto o, come vogliono i più maliziosi, stoccate per evidenziarne mancanze e difetti? Il tempo saprà dire quale era quella giusta.