Signori e signori, è facile parlare di abolire l’Imu e di congelare l’aumento dell’Iva, ma è difficile farlo. A meno che non si taglino spese per 8 miliardi o si scovino 8 miliardi di nuove entrate. E’ un Fabrizio Saccomanni realista (o troppo realista, dipende dai punti di vista) quello che ha parlato nel corso del question time al Senato. Certo, il ministro dell’Economia ha ribadito l’intenzione del governo di ridurre la tassazione sul lavoro e le imprese, però la realtà, e la contingenza, è un’altra, mentre ha snocciolato anche numeri sull’ammontare dei debiti della pubblica amministrazione verso le aziende private.
I numeri del Tesoro
L’eliminazione dell’Imu e lo stop all’aumento dell’Iva costano complessivamente 8 miliardi di euro, risorse che “al momento non sono rinvenibili”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, nel corso del question time al Senato. Se l’Imu “dovesse essere eliminata comporterebbe un onere di finanziamento di 4 miliardi l’anno che, se si aggiungono ai 4 miliardi per l’Iva, fanno ipotizzare la necessità di interventi di tipo compensativo di estrema severità che al momento attuale non sono rinvenibili”.
I timori di Saccomanni
“La situazione mostra dei segni che non sono precisamente incoraggianti, c’e’ un quadro peggiore, non solo una decrescita ancora seria, ma anche dati negativi per quanto riguardano il gettito delle imposte e anche dell’Iva”, ha detto il ministro dell’Economia.
I rilievi del Pdl
“Le informazioni rese dal ministro tecnico Fabrizio Saccomanni in Parlamento sugli incassi Imu e sulla loro destinazione saranno indubbiamente esatte. Se non le condividiamo e’ colpa del Dipartimento delle Finanze che, se non erriamo, e’ sotto la sua diretta responsabilita’”. Lo afferma il capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta, segnalando che “in un documento ufficiale del 12 febbraio 2013 e’ ‘certificato’ che l’extragettito contabilizzato a bilancio per il 2012 e’ pari solo a circa 2,5 miliardi. Dov’e’ finita la differenza: circa un miliardo e mezzo?”. Brunetta contesta anche le cifre fornite dal ministro dell’Economia per la copertura dello stop all’aumento dell’Iva: “Sono, e’ vero, pari a 4 miliardi, ma su base annua. Nel 2013 ne servono pertanto solo la meta’.
Il plauso del Pd
“Consideriamo in modo estremamente positivo la conferma del ministro Saccomanni di fare il possibile per evitare, nonostante la ristrettezza delle risorse disponibili, l’aumento dell’Iva. In questo senso, ricordiamo al ministro e al Governo di prendere in considerazione la possibilita’ di raggiungere tale obiettivo anche attraverso una rimodulazione dell’Imu, che favorisca le persone piu’ in difficolta’”. Lo afferma in una nota Matteo Colaninno, responsabile economia del Pd.
I debiti della Pubblica amministrazione
I debiti della P.A verso le imprese, oltre ai 40 miliardi previsti dal recente decreto, ‘sono dell’ordine di 20-30 miliardi’, e non di 90 come avevano riportato precedenti stime. Lo ha detto il ministro Fabrizio Saccomanni rispondendo ad alcune interrogazioni in Senato.