Firenze è piccola e i fiorentini si conoscono quasi tutti. Per questo, in città non si parla che dell’inchiesta sul giro di escort, dai più maliziosi ribattezzato “il bunga bunga di Firenze”.
Sono 14 gli indagati, tra cui i due titolari dell’Hotel Mediterraneo dove avvenivano gli incontri, i fratelli Taddei e un noto gioielliere, Franchino “Bellini”. Ma a destare la curiosità è soprattutto la lunga lista di imprenditori, avvocati, medici, sportivi e giornalisti che avrebbero usufruito dei “servigi” delle ragazze, escort di professione ma anche studentesse e casalinghe. L’elenco dei clienti di “Adriana”, l’ape regina di questo scandalo, è lungo e ancora tutto da scoprire.
E mentre l’inchiesta volge al termine, notificato agli indagati l’avviso di chiusura delle indagini, spunta il nome di un funzionario di Palazzo Vecchio che avrebbe consumato un rapporto sessuale proprio con Adriana in una sede distaccata del Comune. Carte che scottano e che non mancheranno di riservare nuove sorprese.
Matteo Renzi, interpellato sulla questione, per ora non vuole commentare ma sembra che il Comune si costituisca come parte lesa, “perché è saltata fuori una storia laterale e antipatica, cioè che gli alberghi non avrebbero pagato al Comune la tassa di soggiorno. Il resto lo vedremo”, ha detto il sindaco che di certo è a dir poco indispettito per questa storia.
Renzi, lo abbiamo visto alla Repubblica delle Idee, la festa del gruppo Espresso che il sindaco ha voluto insistentemente nella sua città, ha sempre presentato Firenze come il suo biglietto da visita, un gioiello da cartolina di cui andare fiero. Un gioiello ora però invischiato in uno scandalo a luci rosse che neanche Arcore dei tempi migliori. Per questo, per uno ossessionato dall’etichetta di “Berlusconi di sinistra”, come lo descrive Goffredo Buccini sul Corriere della Sera, non può che creare imbarazzo. Tanto più che le notizie di questo bunga bunga in salsa toscana arrivano nel momento di massima popolarità per il sindaco, che sta tentando la scalata alla leadership del partito e del Paese.