Citofonare “Italia aperta”. È qui che da giovedì si darà appuntamento l’area liberal-liberista italiana. Sarà presentata in una conferenza stampa a Roma l’associazione che si propone di “di valutare sistematicamente le politiche economiche nazionali e locali in relazione all’obiettivo di costruire mercati concorrenziali aperti e di consentire agli outsider di competere con gli insider”, come svela il sito del montiano Pietro Ichino.
Verrà dato un vero e proprio “rating” alle policies utilizzando come parametro di valutazione l’indice di competitività della Banca Mondiale usato per la compilazione di Doing Business.
Grazie a questo lavoro, si potranno confrontare esponenti ed elettori provenienti da quell’area politico-culturale liberaldemocratica favorevole all’economia di mercato per ora sparsa in differenti partiti o rifugiatasi nell’astensione. Quella che non ha corso insieme alle scorse elezioni ma non è detto che non lo faccia ai prossimi appuntamenti elettorali.
Dando un’occhiata ai nomi dei promotori dell’iniziativa, ci si rende conto infatti di come “Italia aperta” rifletta la trasversalità di quel mondo. Tra i fondatori vediamo Pietro Ichino, co-fondatore e senatore di Scelta civica, i montezemoliani Irene Tinagli e Nicola Rossi, l’avvocato già ai vertici di Fare Alessandro De Nicola, presidente dell’Adam Smith Society.
Tra i firmatari del nuovo progetto, da notare, tra gli altri, Fabio Cerchiai, presidente della Febaf, Stefano Micossi, direttore generale di Assonime, il senatore del Pd Enrico Morando, Alberto Pera (già segretario generale dell’Antitrust), Salvatore Rebecchini (attuale commissario Antitrust) e Carlo Stagnaro, direttore studi e ricerche dell’Istituto Bruno Leoni, i manager Sergio Scalpelli e Chicco Testa.
Dalla settimana prossima verrà poi messo on line il portale Lib, “un luogo di incontro, confronto ed elaborazione di tutta l’area liberal”. Tra i fondatori del sito, le associazioni Adam Smith Society, Costituente liberale, Gli Outsider, Glocus, Italia Aperta, Italia Futura, LibertàEguale, Libertiamo, Officine democratiche e Zero positivo. Soci sostenitori sono Stefano Micossi e la montiana Ilaria Borletti nonché Pietro Ichino, presidente fino alla prima riunione del Consiglio direttivo.
Insomma nuovi luoghi di ritrovo, off e on line, per i liberal italiani.