Cipro è rimasta l’isoletta bastonata e silenziosa anche troppo a lungo, per lo meno da quando è arrivata l’ammissione degli errori della Troika nella gestione della crisi greca da parte del Fondo Internazionale guidato da Christine Lagarde. L’Ue si è detta contraria alla linea dell’istituto di Washington, ma al presidente cipriota Nicos Anastasiades è sembrato il momento giusto per approfittare dello scossone in seno alla Troika, sperando in un atto di clemenza. E la speranza è l’ultima a morire, almeno fino a quando a collassare non sarà l’economia del Paese.
Cipro cerca quindi di rinegoziare i termini del suo salvataggio internazionale. La scorsa settimana, riporta il Financial Times, Anastasiades ha inviato una lettera alle istituzioni europee e al Fondo monetario internazionale in cui avverte che così com’è il programma non può essere attuato, perché sta provocando all’economia danni perfino più gravi di quelli previsti.
Nessun cambiamento per l’Ue
Fonti europee, citate da Dow Jones, hanno subito precisato di non attendersi cambiamenti sul programma previsto per Cipro all’Eurogruppo dei ministri delle finanze che si svolgerà domani.
“L’economia è stata fatta precipitare, portando ad un ulteriore aumento della disoccupazione e rendendo più difficile il risanamento delle finanze pubbliche”, sostiene Anastasiades nella missiva.
Secondo il piano stilato dalla Troika, i risparmiatori con depositi bancari superiori ai 100mila euro avrebbero dovuto contribuire al salvataggio cipriota. Ma i sistemi finanziario e bancario del Paese non sono stati di certo puntellati con queste misure.
La proposta di Anastasiades
Sebbene la lettera non richieda esplicitamente più fondi, questo è l’obiettivo sostanziale di Anastasiades. La richiesta del presidente è che i 9 miliardi destinati al salvataggio della Laiki dalla Bce siano convertiti in obbligazioni a lungo termine, che potrebbero essere usate per sostenere la fusione tra gli asset buoni della Laiki e la Bank of Cyprus.