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Il successore di Silvio Berlusconi nel Pdl? Una donna. Il sondaggio di Epoké

Sarà una donna il futuro leader del centrodestra italiano. Almeno secondo il sondaggio di Epoké ricerche per Formiche.net.

Complice la sconfitta alle amministrative, si è riaperto nel Pdl il dibattito sul futuro del partito e sulla successione a Silvio Berlusconi. Più di un osservatore ha fatto notare che anche in via dell’Umiltà occorrerebbe un Renzi di destra per risollevare sorti e speranze del movimento. Ma chi potrebbe essere? Formiche.net lo ha chiesto ai lettori e il risultato che ne emerge sorprende per alcuni aspetti.

Un podio al femminile

In un universo dominato fino ad ora da un leader maschile e visto, tra Olgettine e scandali vari, come tendenzialmente maschilista, il podio è tutto al femminile. L’elettorato potenziale del centrodestra vorrebbe come suo futuro leader Marina Berlusconi al primo posto con il 13,2% delle preferenze, Giorgia Meloni al secondo con il 10,9% e Mara Carfagna al terzo con 5,3%.

Potrebbe essere quindi una successione in famiglia quella nel Pdl vista la prima classificata sul cui risultato ha influito certamente l’appeal del suo cognome. Nonostante il divorzio con il Pdl e la nascita di un nuovo partito, Fratelli d’Italia, i dati dimostrano inoltre come Giorgia Meloni sia ancora considerata una figura riconosciuta nel centrodestra.

Prevale il caos

A emergere soprattutto è però la situazione di caos. Il numero più alto registrato non corrisponde infatti a un nome ma a chi ha risposto “Non so”: il 48,7%. Segno che la successione al Cavaliere non è ancora sentita come un tema forte e non c’è nessuna figura di riferimento che per ora conquista il cuore dell’elettorato.

Débacle per Alfano e Marchini

Da sottolineare poi la completa débacle dei pretendenti maschili. Al quarto posto pari merito Alessandro Cattaneo, il giovane sindaco di Pavia, e Angelino Alfano, segretario del Pdl e vicepresidente del Consiglio. Alfio Marchini, indicato poi nelle indiscrezioni giornalistiche come nome su cui starebbe puntando Berlusconi come “Anti-Renzi” (anche se lui ha bollato la faccenda come “fesseria”), ha raccolto solo lo 0,8% dei consensi.

 



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