Skip to main content

Siria, Afghanistan, armi nucleari e… Ecco cosa ha detto Obama a Berlino

Era molto atteso il discorso di oggi del presidente americano Barack Obama a Porta Brandeburgo di Berlino. Non solo perché rappresenta un voltare definitivamente pagina della Guerra Fredda, ma anche per la varietà dei contenuti, di rilevante importanza per la sicurezza mondiale e gli equilibri geopolitici.

La transizione politica in Siria

Obama è stato enfatico: l’unico modo per portare la pace e per eliminare le divisioni settarie è dare vita a una transizione politica. “Questo è l’obiettivo: vogliamo porre fine allo spargimento di sangue, vogliamo evitare l’uso di armi chimiche”, ha detto Obama in conferenza stampa con il cancelliere Angela Merkel.

Lo abbiamo detto un anno fa e due anni fa – ha ricordato Obama-. Ma il presidente Assad ha preso una decisione diversa e ha portato il caos e il massacro, uccidendo i suoi cittadini. Secondo noi non è possibile che possa riguadagnare la legittimità per stare al potere, dopo che centinaia di persone sono state uccise e migliaia sono state costrette a fuggire. È una questione pratica, l’ho detto a Putin. La Siria deve rimanere un Paese unito e i massacri devono finire”.

I dialoghi di pace in Afghanistan

La notizia della riattivazione dei dialoghi di pace in Afghanistan è stata subito oscurata dall’annuncio del presidente afghano Hamid Karzai di fermare il processo a causa dei “colloqui diretti tra Washington e i ribelli talebani”. Obama però ha detto oggi a Berlino che sperare nel proseguimento dei negoziati di riconciliazione in Afghanistan. “Mi auguro che il processo vada avanti nonostante queste difficoltà”, ha detto Obama.

Il disarmo nucleare

Obama ha proposto che Stati Uniti e Russia riducano di un terzo il loro arsenale di testate nucleari presente in Europa. La proposta sarà accompagna dall’impegno di Obama di partecipare al vertice sulla sicurezza nucleare in programma il prossimo anno all’Aia e di tenere un vertice simile nell’ultimo anno della sua presidenza nel 2016. “Dobbiamo ridurre di un terzo il numero delle testate nucleari, dobbiamo allontanarci dalle vecchie posizioni della Guerra Fredda”, ha detto il presidente.

La Russia è stata informata della proposta ma ritiene che nel processo vadano coinvolti altri paesi che possiedono la bomba atomica, secondo il consigliere del Cremlino, Yuri Ushakov. “Abbiamo ascoltato queste informazioni, fatto i nostri rilievi, in particolare sul fatto che occorre coinvolgere altri paesi che possiedono l’atomica nel processo di riduzione degli arsenali nucleari”, ha detto Ushakov.

I vantaggi del libero scambio

Durante questa prima visita di Obama a Berlino, il capo di Stato americano ha parlato anche di un altro tema caldo di interesse per l’Europa e gli Stati Uniti: il libero scambio. “Abbiamo passato la peggiore crisi economica e dobbiamo imparare la lezione. La creazione di un’area di libero scambio tra gli Stati Uniti e l’Europa creerebbe 13 milioni di posti di lavoro e sarebbe la più grande del mondo. In questo modo potremo far crescere l’economia e migliorare la produttività da entrambe le parti dell’Atlantico”, ha ricordato Obama.

La difesa del programma di sorveglianza

Non poteva mancare il riferimento allo scandalo Datagate. E la sua giustificazione: “Con il nostro sistema di sorveglianza abbiamo salvato delle vite”, ha detto Obama, difendendo i controlli dall’intelligence statunitense con Prism e altri programmi, emersi grazie a un informatico che lavorava come contractor per la National Security Agency.

Il presidente americano si è poi detto fiducioso di poter trovare il giusto equilibrio negli Stati Uniti tra la difesa dei diritti, della libertà e della privacy e le esigenze di sicurezza.



×

Iscriviti alla newsletter