Revisione dei contratti di fornitura e avvio dei lavori per il gasdotto South Stream nel secondo trimestre del 2014. L’intesa tra Eni e il colosso russo del metano Gazprom passa per questi due punti fondamentali.
L’intesa sulla costruzione del gasdotto South Stream
Il colosso dell’energia russo Gazprom, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Interfax, inizierà a costruire il tratto sottomarino del gasdotto South Stream, in cui è coinvolta l’italiana Eni, nel secondo trimestre del 2014. La gara per il progetto sarà annunciata il prossimo autunno e la parte marittima del gasdotto sarà composta da quattro sezioni che corrono per 925 km, e misurano 813 millimetri il diametro. La capacità di flusso sarà 15,75 miliardi di metri cubi all’anno. Gli azionisti della sezione marittima di South Stream sono Gazprom con il 50%, Eni con il 20%, Wintershall ed EdF, ciascuna con il 15%. La messa in opera del primo tratto del gasdotto è prevista per la fine del 2015.
”Abbiamo bisogno quanto prima di dotare l’Europa di almeno una linea di approvvigionamento di gas che attraversi il Mar Nero”, ha spiegato l’ad di Eni Paolo Scaroni. Si tratta di intese ”molto importanti” secondo l’ad di Gazprom Aleksej Miller: ”Eni è il nostro primo cliente e la cosa più importante è che i volumi degli acquisti quest’anno sono aumentati. Abbiamo affrontato una serie di questioni e abbiamo raggiunto un’intesa sul prezzo del gas”. Allo stesso tempo, Miller ha sottolineato che esiste ancora una serie di condizioni che devono essere soddisfatte prima dell’inizio della costruzione.
La rinegoziazione dei contratti
Eni ha inoltre siglato un accordo con Gazprom per la fornitura di gas con uno sconto di circa il 7% sul prezzo per il 2013. Gazprom sta infatti rinegoziando i contratti take ora pay con alcuni partner europei.
“Abbiamo raggiunto un accordo soddisfacente per gli acquisti di gas che stiamo facendo dal primo di gennaio al 31 di dicembre di quest’anno”, ha dichiarato Scaroni, precisando che “da qui alla fine dell’anno avremo tempo per negoziare in futuro tutte le clausole contrattuali, attualmente in vigore e che forse non sono più adatte ai mercati di oggi”. Miller ha invece sottolineato che “la cosa più importante che i volumi degli acquisti quest’anno sono aumentati”.