I protagonisti, Hutchinson Whampoa e Telefónica, sono gli stessi che infiammano il mondo italiano delle tlc. Il magnate di Hong Kong Li Ka Shing, a capo del colosso Hutchinson Whampoa, infatti non si accontenta del suo business miliardario, e non fa più mistero della sua passione per le società delle tlc europee. Se si allungano tempi e trattative per il progetto di fusione della sua 3 Italia con Telecom, che ha da poco deciso lo scorporo della rete, l’ultimo affare è tutto irlandese.
L’accordo Telefónica-3 Irlanda
La spagnola Telefónica (presente anche nell’azionariato di Telecom Italia attraverso la holding Telco che controlla il 22,4% del gruppo presieduto da Franco Bernabè), ha concordato la cessione delle sue attività di telefonia mobile irlandesi O2 Ireland a 3 Irlanda, una controllata di Hutchinson Wampoa, per 850 milioni di euro. L’accordo che condurrà alla riduzione del numero degli operatori sul mercato, da 4 a 3, spiega il Financial Times, dovrà essere approvato dall’Antitrust irlandese e dalla Commissione europea.
“La nostra quota del 37,5% ci permette di rafforzare la nostra posizione e di competere con maggiore aggressività sul mercato, a tutto vantaggio dei nostri clienti”, ha spiegato l’ad di 3 Irlanda Robert Finnegan.
I numeri
Con la cessione di O2, Telefónica porta a casa un buon gruzzolo per ridurre il suo grande debito, favorendo il raggiungimento dell’obiettivo di portare l’indebitamento netto generale sotto ai 47 miliardi nel 2013. I patti prevedono il pagamento immediato di 790 milioni e la possibilità di ottenere un incasso successivo di 70 milioni se O2 rispetterà i target finanziari. Hutchison Whampoa già opera in Irlanda come operatore di ”Three” e con l’accordo acquisirà circa 1,5 milioni degli attuali clienti di Telefónica.
Il debito della società spagnola
La società spagnola è uno degli operatori europei più indebitati nel settore delle tlc. Un fardello accumulato prima della crisi spagnola, che ha poi contribuito a far impennare i costi di rifinanziamento e le critiche delle agenzie di rating. Il gruppo sta ora vendendo le sue partecipazioni non strategiche, inclusa il 40% degli asset in America Centrale per 500 milioni di dollari ad aprile.
Le altre cessioni
Il dividendo è già stato distribuito lo scorso anno, e la società recentemente ha venduto anche il suo operatore inglese a BSkyB per 180 milioni di sterline ed ha incassato 1,5 miliardi di euro dalla quotazione della propria filiale tedesca O2. La sinfonia irlandese tra Li Ka Shing e Telefónica suonerà anche a Roma?