“In stato avanzato e pressoché irreversibile”. Le parole utilizzate da Angelino Alfano ieri sera a Porta a porta sembrano più adatte a una malattia che a un progetto politico. Ma danno l’idea di quanto sia vicino nel panorama del centrodestra italiano il ritorno a Forza Italia, nella nuova versione che fa “cool” Forza Italia 2.0.
Addio dunque Pdl, il partito fondato nel 2009 dalla fusione tra Forza Italia e Alleanza nazionale, forse già a luglio. Le riunioni proseguono febbrili e intanto il partito lascia la sede di via dell’Umiltà e opta per una location low cost (due milioni di euro l’anno risparmiati) in piazza San Lorenzo in Lucina.
I sondaggi
I sondaggi sembrano dare ragione al progetto. Secondo Renato Mannheimer, presidente di Ispo, l’82% dell’attuale elettorato del Pdl appare convinto della necessità di ritornare all’idea originaria di Forza Italia. E anche Antonio Valente, presidente di Lorien Consulting (sull’ipotesi è in atto un sondaggio i cui risultati arriveranno lunedì) spiega a Formiche.net: “C’è un grande spazio politico in quel versante e un ritorno a Forza Italia potrebbe riempirlo. Servirebbe non tanto per ricompattare gli elettori ma il partito. Magari non sarà accolto positivamente da tutti ma sicuramente meglio un nuovo contenitore che l’accozzaglia attuale”.
Le motivazioni
Perché questo desiderio di tornare alle origini? Il punto è avere “un nuovo predelllino”, dare una scossa a un centrodestra in affanno che dopo la batosta delle amministrative e la via crucis giudiziaria a cui è sottoposto il suo leader Silvio Berlusconi ha bisogno di ricompattarsi attorno a un nuovo “brand”.
L’impronta Usa
Le indiscrezioni che trapelano sulla nuova creatura parlano di una forte impronta americana della stessa. L’idea, vista l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, è quella di basarsi sul fund raising alla Obama e su imprenditori che sappiano mobilitare territorio e persone.
Leader cercasi
Ovviamente serve un leader. Il 77enne Silvio Berlusconi dovrà trovare presto un nuovo erede. L’ipotesi di una successione in famiglia con il passaggio di consegne a Marina Berlusconi è stata smentita dall’interessata. Ma rimane in campo, come dimostra l’entusiasmo con cui è stata accolta dal partito.
A introdurre il presidente di Mondadori alla politica potrebbe essere Daniela Santanchè, “l’unica persona che mostra di avere una sua forza autonoma, o quantomeno una capacità primordiale di leadership”, ha commentato a Formiche.net Claudio Velardi, comunicatore e animatore del blog thefrontpage. Per l’amazzone del Pdl si prefigurerebbe un ruolo da reggente del partito per anticipare la discesa in campo di Marina. Una leadership al femminile dunque nel futuro del centrodestra italiano. Sarà per questo che ieri nel salotto di Bruno Vespa l’attuale segretario del partito Angelino Alfano non ha risparmiato una frecciatina nei confronti della Santanchè: “Capisco la gioia di Daniela che non ha mai fatto parte di Forza Italia e potrà finalmente esordire in questo partito”.