6 miliardi di euro dal fondo per l’occupazione giovanile, altri 2, (3 per il premier Enrico Letta) derivanti dall’approvazione del bilancio pluriennale europeo. Queste le risorse stanziate ieri dal Consiglio europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile, senza dimenticare i 150 miliardi che potranno essere stanziati dalla Banca europea per gli Investimenti (Bei) per il sostegno all’accesso al credito e lo sviluppo infrastrutturale. Numeri sbandierati dal premier, che ha fatto di questi temi i suoi cavalli di battaglia nei suoi primi summit europei ed internazionali.
Il Frontloading
Il vertice Ue sull’emergenza disoccupazione ha prodotto, nella sua prima giornata ieri a Bruxelles, l’accordo che ci si attendeva per quanto riguarda il “frontloading”, ovvero l’anticipazione nel 2014 e 2015, dello stanziamento di 6 miliardi di euro per l’iniziativa sull’occupazione giovanile (che inizialmente doveva essere “spalmato” su sette anni), e il rafforzamento del ruolo assegnato alla Banca europea degli investimenti (Bei) come erogatore di prestiti (in aumento del 40% nei due anni interessati) e di garanzie per gli investimenti delle Pmi.
Il ruolo e i fondi della Bei
La Bei ha già individuato opportunità di prestiti per circa 150 miliardi di euro, con priorità per l’accesso al credito delle imprese, l’innovazione e la formazione, l’efficienza energetica e le infrastrutture strategiche. La Bei “svolgerà un ruolo fondamentale nel finanziamento di progetti che altrimenti resterebbero senza credito”, ha spiegato il presidente della Commissione José Manuel Barroso, mentre il premier italiano Enrico Letta ha sottolineato che “la Bei ha funzionato e funzionerà”.
L’ok al bilancio pluriennale
L’accordo politico conseguito ieri in mattinata, prima dell’inizio del vertice, fra Commissione, Europarlamento e presidenza di turno irlandese del Consiglio Ue sul quadro di bilancio pluriennale comunitario 2014-2020 ha permesso innanzitutto di assicurare che l’iniziativa giovani sarà effettivamente finanziata per i primi due anni. In seguito, applicando il nuovo meccanismo di flessibilità ottenuto dal Parlamento europeo, si è garantito che la stessa iniziativa possa essere rifinanziata per gli anni successivi e che siano inoltre rese disponibili nuove riserve per l’occupazione e la crescita, destinandovi ogni anno i fondi non spesi di altri programmi comunitari, invece di restituirli agli Stati membri come avviene oggi.
La soddisfazione di Letta
Questa nuova opportunità dovrebbe produrre “almeno” altri due miliardi di euro per l’occupazione e la crescita da aggiungere ai 6 miliardi dell”iniziativa giovani’ nel biennio 2014-2015, secondo il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, che potrebbero diventare a 3 miliardi secondo Letta. Risorse che si aggiungerebbero al miliardo e mezzo già stanziato a livello nazionale con la riforma del Lavoro del mInistro Giovannini. Uscendo dalla riunione, attorno all’una di notte, il premier italiano si è detto soddisfatto “sia per la parte sulla lotta alla disoccupazione giovanile che sul bilancio”.