Il governo venezuelano è in perenne attesa di una risposta formale di Eduard Snowden. Ogni giorno si dice che su un volo (commerciale o privato) verso Caracas. Vogliono proteggerlo dalla persecuzione americana. Ma l’ex agente della Cia ha detto oggi che preferisce rimanere in Russia. Anzi, nell’area di transito dell’aeroporto di Mosca. Forse è più al sicuro lì che in un Paese con circa 25% di inflazione e più di 22mila morti per criminalità all’anno, il Venezuela.
Comunque, sulla scia della paranoia dello spionaggio, il governo ha lanciato una campagna per promuovere la cancellazione dei cittadini dai social network. Più precisamente Facebook, la rete più popolare in America latina.
Dopo un periodo di prova dal 24 giugno al 9 luglio, il social Facepopular è on line. “Un’alternativa sudamericana e popolare alle reti sociali corporative che sottostanno a norme e regole statunitensi”, ha spiegato il governo. Nell’ideazione, c’è anche lo zampino del leader Hugo Chávez, scomparso il 5 marzo, che era intervenuto nell’ambizioso progetto.
“Chiediamo pazienza su ciò che dovrà essere corretto e migliorato, questo progetto per quanto ambizioso si sorregge su un gruppo di militanti, volontari”, spiegano i creatori sul sito web. “Accogliamo con piacere le critiche costruttive e suggerimenti. Facepopular lo costruiamo tutti. Puntiamo affinché sia un buono strumento sociale. Per questo son benvenuti tutte le persone dei Paesi d’America (e del Mondo) che simpatizzano con l’idea di una Patria Grande, Libera, Giusta, Sovrana”, aggiungono.
Facepopular è stata disegnata e concepita dagli amministratori di Puertas Abiertas e 8N Yo no voy. È veicolata da server locali predisposti in Argentina e lo sviluppo è sotto un codice aperto di prossima migrazione in Huayra Linux. Ah, nel dubbio di non farcela con la diffusione, Facepopular ha anche una pagina Facebook. Non si sa mai.