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Renzi, leader o bluff?

È un politico che di mestiere fa il sindaco – o viceversa… come preferite – ma se fosse uno sciatore professionista, Matteo Renzi sarebbe certamente tra i campioni dello slalom, in entrambe le specialità, del gigante e dello speciale. Dotato di indubbio talento comunicativo, è estroverso e spavaldo quanto basta, guascone negli atteggiamenti, a volte sfrontato come lo era stato negli anni novanta Alberto Tomba, un campione capace di vincere campionati del mondo ed ori olimpici in quelle discipline.

SENZA RIVALI
Come l’Albertone nazionale con gli sci riusciva ad attirare le simpatie degli italiani, inchiodandoli di fronte allo schermo in occasione delle sue gare, così Renzi riesce nell’impresa di attirare spettatori quando partecipa ai talk show, ai dibattiti politici ed anche quando si concede comparsate veloci in spettacoli, diciamo, meno impegnati ma con grandi indici d’ascolto. E come il primo non aveva a suo tempo rivali nella squadra azzurra che potessero oscurare la sua luce di popolarità, il secondo si ritrova senza competitor di peso nel suo partito politico, il Pd. In sintesi, riesce a piacere a tutti, o perlomeno a molti.

POCA ESPERIENZA?
A ben guardare, tuttavia, è possibile trovare alcune differenze tra i due personaggi. Tomba la Bomba, lo sciatore professionista, non ha mai dovuto scegliere se privilegiare il gigante o lo speciale per ottenere cinquanta vittorie complessive in Coppa del Mondo, oltre alle medaglie d’oro olimpiche e mondiali. Al contrario, Renzi nonostante vent’anni di carriera sulle spalle, ha partecipato solo a una prova di qualificazione per  la competizione d’interesse nazionale nella speranza di vincere il titolo che desidera, peraltro arrivando secondo ed ammettendo sportivamente la sconfitta. Dopo di allora, ha continuato l’allenamento da Palazzo Vecchio, ufficialmente facendo il sindaco, formalmente destreggiandosi tra i paletti del partito, una squadra che non lo ama particolarmente, dove molti vecchi “campioni” lo guardano con sospetto ed alcuni tifosi, gli ultras, non lo sopportano. Trovandosi poi un compagno di squadra alla guida del Paese, di conseguenza sempre sotto i riflettori, scalpita sempre più ed intensifica gli allenamenti nel tentativo di batterlo, ma sempre con un sorriso sulle labbra, lisciandolo e bacchettandolo a secondo delle circostanze e, soprattutto, sorge il sospetto, delle sue convenienze.

UNA POLITICA LOGORANTE
Il talento di Tomba gli consentiva di inforcare gli sci ed affrontare la gara passando attraverso i punti obbligati dei paletti, arrivando al traguardo nel minor tempo che gli era possibile, e così spesso vinceva. Poi riusciva grazie a quel talento unito al suo carattere ad attirarsi le simpatie della gente, quindi popolarità, successo e conseguenti lauti guadagni. Renzi ha un’ottima attrezzatura fatta di predisposizione naturale al ruolo di leader, ma l’impressione è quella che sia talmente concentrato sulla tecnica di come schivare i paletti, disegnando così ampie curve da destra a sinistra e mutevoli traiettorie, da perdere di vista l’obiettivo finale, ovvero che la coppa si solleva percorrendo la pista nel minor tempo possibile, evitando magari di cadere sfiancati in prossimità del traguardo, dove peraltro non ci sono più porte da attraversare e nemmeno paletti da evitare.

ALLA PROVA DEL GOVERNO
I successi sportivi sono il prodotto che ha consentito a Tomba di diventare un ottimo pubblicitario di se stesso, garantendogli fama e successo. Renzi, che di fatto non ha ancora vinto nulla, al contrario, riesce a promuovere molto bene la confezione, ovvero se stesso, facendo così crescere l’aspettativa nazionale nei suoi confronti. Fa bene, sappiamo che tutto ciò è indispensabile per spiccare il volo in politica ed assurgere al ruolo di guida del Paese. Come non augurargli che dopo le ampie curve dei suoi slalom ci sia anche un buon prodotto? In ogni caso, prima o poi, dovrà aprire la scatola che lo contiene: in quel momento, finalmente, gli italiani potranno scoprire di che si tratta e decidere così se acquistarlo o meno.



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