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Repubblica e Unità cucinano Alfano e Bonino

“Nessuno tocchi Emma Bonino sul Kazakhstan”, grida il radicale Marco Perduca dal suo blog su Huffington Post Italia. Un consiglio-avvertimento che non è molto seguito da quotidiani e opinionisti.

E’ il caso ad esempio di Marco Travaglio che oggi nel suo commento giornaliero sul Fatto Quotidiano intitolato “Kazaki & cazzari” definisce il ministro degli Esteri “uno dei personaggi politici più sopravvalutati del secolo: difende i diritti umani a distanza di migliaia di chilometri, ma in casa nostra e dei nostri alleati non ha mosso un dito (tipo su Abu Omar e Guantanamo)”.

In verità non è soltanto dal quotidiano diretto da Antonio Padellaro che arrivano domande ficcanti, se non vere e proprie critiche, all’indirizzo del leader radicale ora capo della Farnesina. Se nei giornali vicini alla sinistra c’è Repubblica che spicca nel chiedere le dimissioni del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, non è da meno il quotidiano l’Unità. Ma il quotidiano diretto da Claudio Sardo, a differenza di quello diretto da Ezio Mauro, non risparmia rilievi neppure a Bonino.

In un corsivo siglato da Umberto De Giovannangeli, l’Unità si chiede nel titolo: “Perché la Farnesina non ha convocato l’ambasciatore kazako?”.
Il destinatario di questa richiesta – si legge sul giornale diretto da Claudio Sardo – è una donna che ha fatto della battaglia per i diritti umani un dato costante della sua biografia politica: Emma Bonino“. 47 giorni fa “è stato accertato che l’ambasciatore kazako a Roma ha ingannato la polizia e dunque lo Stato italiano facendo scambiare un dissidente per un pericoloso criminale. Perché – si chiede l’Unità – l’ambasciatore non è stato” chiamato “per un chiarimento?



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