Anche l’emittente araba Al Jazeera si è occupata della deportazione della moglie e la figlia dell’oligarca kazako. Definito come un “ex-prigioniero politico e avversario per tutta la vita del presidente Nursaltan Nazarbayev” da Al Jazeera, la tv ha raccontato la vicenda in questa maniera.
Le due donne sono state deportate “dopo un raid della polizia a mezzanotte sulla loro villa in un sobborgo di Roma”. Secondo l’emittente, “sono state accusate di usare un passaporto falso e deportate in meno di 72 ore, anche se titolari di permessi validi per rimanere nell’Unione europea”.
Secondo Al Jazeera, “esperti di diritti umani delle Nazioni Unite hanno paragonato l’operazione a una ‘extraordinary rendition’ o il rapimento di sospetti di terrorismo degli Stati Uniti verso Paesi dove potrebbero essere torturati”.
Il potere degli interessi commerciali
Il caso ha sollevato sospetti per l’insolita rapidità dell’espulsione della moglie e della figlia del controverso dissidente. Per l’emittente dietro il caso molto probabilmente c’è la richiesta di un favore a uomini potenti del settore energetico in Kazakistan, un partner commerciale chiave per l’Italia.
“Ablyazov era un banchiere ed ex ministro dell’energia kazako, accusato di essersi appropriato di sei miliardi di dollari da BTA Bank. È stato concesso l’asilo politico nel Regno Unito nel 2009”, ha scritto sul sito web.
E, per concludere, Al Jazeera lascia l’interrogativo aperto: hanno influito i legami commerciali di Roma con Astana nell’espulsione così affrettata?