mi chiedo se, con il post di ieri, io abbia espresso una opinione che, laddove venga approvata la legge sulla omofobia, possa costituire presupposto per la configurazione del relativo reato. in una intervista al corriere della sera umberto veronesi ha riconosciuto che la inversione dei ruoli tra uomo e donna è causa di infertilità. ne ho dedotto che vada considerata contro-natura; per le stesse ragioni ho considerato negativamente le ulteriori conseguenze che, sempre stando a veronesi, deriverebbero da detta inversione: omosessualità, bisessualità e cambiamento di sesso. Riporto testualmente la dichiarazione dell’oncologo: «Il risultato dell`influenza culturale sulla sessualità è sotto i nostri occhi: omosessualità e bisessualità sono in aumento costante, pur considerando una maggiore libertà a dichiarare una sessualità diversa o più ampia rispetto a pochi decenni fa. Sono in aumento anche i cambiamenti di sesso, quasi sempre a favore di quello femminile».
ora, io non mi sono pronunciato pre-giudizialmente contro la omosessualità, piuttosto prendendo atto che secondo veronesi la inversione dei ruoli altera la sessualità ho espresso un giudizio negativo sulla pretesa dell’uomo di modificare l’ordine naturale dei sessi e conseguentemente ho valutato negativamente gli effetti che, sempre stando a veronesi, ne derivano: omosessualità, bisessualità e cambiamento di sesso.
stando al disegno di legge, la condotta sanzionata è quella di chi “incita a commettere o commette atti di discriminazione (…) motivati dall’identità sessuale della vittima”.
ebbene, se coerentemente con il ragionamento sopra espresso, dovessero essere adottati atti che differenziano la posizione degli eterosessuali da quella degli omosessuali a svantaggio di questi ultimi mi sembra concreto il rischio che venga posta in essere una condotta penalmente rilevante.
non sono un penalista ma temo questa accelerazione che il parlamento sta dando alla approvazione del disegno di legge sulla omofobia in assenza di un adeguato dibattito sulle sue conseguenze. non vorrei che per mettere doverosamente fine alla discriminazioni sessuali si finisca per pregiudicare la libertà di espressione in materie nelle quali, come riconosce veronesi, la cultura sta alterando l’ordine della natura.