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Fassina fa il Brunetta sull’evasione (e non è la prima volta)

Gli daranno del berlusconiano mascherato, gli diranno che fa il verso a Renato Brunetta e poi magari lui rettificherà o preciserà o spiegherà meglio, E forse sarà troppo tardi.

Ma le parole pronunciate dal viceministro dell’Economia, Stefano Fassina, sull’evasione in verità non sono nuove sulla bocca dell’ex responsabile economico del Pd. I concetti espressi oggi li pronunciò tempo fa in una intervista al Foglio quando Fassina veniva fatto passare da qualche osservatore quasi come un liberista ante litteram che difendeva le piccole e medie imprese, emancipandosi da “Dracula” Vincenzo Visco, suo maestro all’interno del centro studi Nens fondato da Visco e da Pierluigi Bersani dove Fassina è stato per anni direttore del comitato scientifico. E quelle parole al Foglio costarono a Fassina critiche dal suo partito. Succederà anche ora che le ha pronunciate dal governo e da viceministro dell’Economia?

Le parole dello scandalo

La pressione fiscale in Italia è “insostenibile” e si diffonde una “evasione di sopravvivenza”, ha affermato Fassina in un convegno della Confcommercio sull’economia sommersa. “La pressione fiscale – ha detto – è insostenibile, e c’è una relazione stretta tra pressione fiscale, spesa e sommerso”.

I numeri di Fassina

L’economia sommersa in Italia è pari al 17,4% del Pil: è la stima per il periodo 2012-2013 elaborata dall’ufficio studi di Confcommercio. Questo vuol dire che 272 miliardi e’ la stima dell’imponibile che ogni anno viene sottratto al fisco, “una cifra enorme”. Nel 2013 l’Agenzia delle entrate dovrebbe recuperare 12-13 mld dall’attività di contrasto all’evasione fiscale, ha detto il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera.

I concetti dell’ex vischiano

“In Italia – ha sottolineato Fassina – c’è una evasione di sopravvivenza: senza ambiguità nel contrastare l’evasione, senza voler strizzare l’occhio a nessuno, e certamente non è una una questione prettamente di carattere morale: ci sono ragioni profonde e strutturali – ha aggiunto – che spingono tanti soggetti economici a comportamenti di cui farebbero volentieri a meno”.

La questione Iva

Eliminare l’aumento dell’Iva a ottobre è “una priorità” e le risorse potrebbero essere ottenute mantenendo l’Imu sul 15% di prime case di maggior valore, cancellando così l’imposta municipale per l’85% delle prime abitazioni, ha sottolineato Fassina, secondo cui con i due miliardi di incasso si potrebbe “scongiurare l’aumento dell’Iva, o fare un intervento fiscale sui redditi più bassi o la cig in deroga, perché la disoccupazione continua ad aumentare”.

La lotta all’evasione secondo Saccomanni

“Perché il mantenimento della stabilità di bilancio si coniughi con la crescita e l’equità la lotta all’evasione fiscale non potrà essere assolutamente allentata”, ha ribadito il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, in audizione al Senato. ”In una fase in cui tanti connazionali affrontano sacrifici quotidiani, il tenace perseguimento degli evasori e la facilitazione dell’adempimento degli obblighi fiscali per i contribuenti onesti condurranno a una maggiore giustizia sociale”, aggiunge il ministro. E’ quindi necessario ”un cambiamento di cultura per quanto riguarda in particolare il tema della lotta all’evasione e all’elusione”.

Il futuro del catasto

“L’obiettivo di assicurare maggiore equità nella determinazione delle basi imponibili catastali potra’ essere realizzato solo attraverso la revisione dell’intero sistema di valutazione del valore patrimoniale e delle rendite degli immobili”, ha proseguito Saccomanni, precisando che è un processo “lungo e complesso” e che “tale revisione non comporterà incrementi del gettito complessivo che deriva dalla tassazione immobiliare, che nel 2012 si è attestato intorno ai 44 miliardi”.



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