Dopo il fallimento della fusione con Bae, Eads, il colosso europeo della difesa ed aeronautica, fa la sua mossa. Ieri infatti il Ceo Tom Enders, tedesco, ha annunciato il rebranding dell’impresa, da Eads ad Airbus, il suo marchio più noto commercialmente. “La ridenominazione – ha detto l’ad – pone semplicemente l’intera azienda sotto la marca migliore che abbiamo, un marchio che si distingue per l’internazionalizzazione, l’innovazione e l’integrazione e anche perché raccoglie i due terzi del nostro fatturato”. “Si rafforza così il nostro messaggio che ‘facciamo volare le cose'”.
La strategia Eads
Evidentemente, dietro il cambio del nome si cela una mutata strategia che tende a privilegiare le attività civili su quelle della difesa (dove Enders prevede un mercato piatto, per almeno i prossimi dieci anni). Nell’ambito della riorganizzazione che entrerà in vigore il primo gennaio 2014, il gruppo avrà tre divisioni invece di quattro. A fronte di tagli ai bilanci nazionali della difesa, Eads unirà la sua divisione spazio Astrium con quella Cassidian della difesa, aggiungendo anche Airbus Military con sede in Spagna.
Le nuove divisioni
Airbus, che è la parte più grande del gruppo, sarà responsabile di tutti i velivoli commerciali, mentre ‘Airbus helicopters’ sarà il nuovo nome della divisione Eurocopter, più grande produttore di elicotteri al mondo. La nuova divisione Airbus Difesa e Spazio, con un fatturato annuo di circa 14,0 miliardi di euro, sarà diretta da Bernhard Gerwert, 60 anni, che attualmente gestisce Cassidian e avrà sede a Monaco di Baviera.
La sfida a Boeing
Si tratta, a dire di Enders, di una vera e propria rivoluzione che punta a posizionare il gruppo tedesco, francese e spagnolo in una condizione di maggiore competitività con il suo principale avversario commerciale, la statunitense Boeing che proprio ieri ha annunciato di aver vinto una importante commessa dal Pentagono per oltre due miliardi di dollari per altri tredici velivoli da sorveglianza P-8.
La sfida nei cieli continua, insomma. Tutti affilano le armi. Anche Finmeccanica, come ha dichiarato il suo Ceo Alessandro Pansa, è ben consapevole dei cambiamenti in corso e della necessità di fare delle scelte. Mentre il governo italiano nicchia e la Ue prende tempo, Airbus e Boeing prendono il volo.