Troppo rigore rischia di schiacciare anche la rigorosissima Germania. L’avvertimento non arriva da chissà quale economista keynesiano, ma dal Fondo Monetario internazionale. La crescita economica sarà limitata allo 0,3% quest’anno in Germania, e in accelerazione al più 1,3% nel 2014 secondo l’Fmi. Nel frattempo la già bassa disoccupazione calerà dal 5,6% atteso su quest’anno al 5,5% nel 2014. E con un deficit già bassissimo, la cancelliera Angela Merkel può permettersi quindi di spingere di più sul fronte della spesa pubblica.
Alcune divergenze di vedute si sono viste tra i componenti del direttorio del Fmi sulle valutazioni in merito alla politica di bilancio, con la Germania che da alcuni anni è il paese alfiere del rigore sui conti.
Se infatti “la maggior parte dei direttori sostiene la linea attuale per quest’anno, alcuni – riporta l’istituto – vedono margini per maggiori stimoli all’economia, visti i notevoli rischi che incombono sulle prospettive”. Rischi che derivano soprattutto dal quadro di debolezza del resto dell’area euro. “Sarebbe importante – sostiene il Fmi – evitare una continuata sovraprestazione di bilancio, poiché essa potrebbe determinare una contrazione del bilancio stesso”. “Le politiche macroeconomiche – prosegue il Fmi – devono appropriatamente aiutare la crescita in Germania, a causa dei sottostanti rischi al ribasso”.
Per quest’anno il Fmi prevede un deficit di bilancio limitato allo 0,4% del Pil in Germania, e in ulteriore calo allo 0,1% nel 2014, anno in cui il debito pubblico calerà sotto la soglia dell’80% del Pil.