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Terrorismo, in Yemen è allarme rosso

L’epicentro della paura è in Yemen, a Sana’a. È qui che si sta concentrando il massimo delle misure di cautela ma anche il massimo di azioni di contrasto preventivo, sia con attività di intelligence che di attacco più squisitamente militare. Tutte le fonti dei servizi segreti hanno infatti classificato come attendibili le minacce di attacco terroristico a bersagli americani e occidentali. La mente di questa strategia sarebbe nell’organizzazione AQAP (Al Qaeda Penisola Arabica) che fa base proprio in Yemen. Non si hanno certezze circa il fatto che anche materialmente l’azione terroristica possa avere come teatro operativo il paese islamico ma l’allarme è in queste accresciuto e si concentrato a Sana’a.

La (prima) risposta Usa
Quattro sospetti militanti di al-Qaeda nella Penisola arabica sono stati uccisi in seguito a un raid condotto da un drone statunitense nel nord dello Yemen. Lo riferisce il sito dell’agenzia di stampa ‘Mareb Press’, spiegando che il drone ha colpito un veicolo a bordo del quale viaggiavano i sospetti militanti e poi ha sorvolato Sana’a.

Evacuazione dei cittadini americani
Il dipartimento di stato americano ha invitato tutti i cittadini Usa a lasciare immediatamente lo Yemen. Il Dipartimento di stato Usa hanno anche invitato al personale governativo non essenziale di lasciare il territorio dello Yemen per pericolo di attacchi terroristici.

L’Inghilterra dispone evacuazione dei diplomatici
Anche Londra ha deciso di evacuare il personale dalla propria ambasciata in Yemen. Il Foreign Office ha fatto sapere che il ritiro e’ dovuto a “timori crescenti sulla sicurezza” in Yemen. Sul profilo Twitter del ministero degli Esteri si legge: “Tutto lo staff nella nostra ambasciata di Sana’a è stato temporaneamente ritirato e l’ambasciata resterà chiusa sino a quando lo staff sarà in grado di tornarvi”. L’annuncio di Londra arriva dopo quello degli Stati Uniti che hanno comunicato ai propri cittadini di lasciare immediatamente lo Yemen.

L’Italia chiude l’ambasciata
“In Yemen l’ambasciata l’abbiamo chiusa al pubblico ma con assistenza telefonica”, lo ha annunciato ad Unomattina Estate, il ministro degli Esteri, Emma Bonino, prima che il dipartimento di Stato americano ordinasse a tutti gli americani di lasciare il Paese per la minaccia di un imminente attentato terroristico. Il titolare della Farnesina, pur consapevole che l’eventualità di un attacco contro obiettivi italiani è sempre possibile, si è dimostrata meno allarmata: “Moduliamo (la risposta, ndr) secondo le informazioni che abbiamo capitale per capitale”, ha spiegato Bonino. A Sana’a la situazione è estremamente tesa da giorni. Da sabato Stati Uniti in primis, seguiti da Gran Bretagna e Francia, hanno chiuso completamente le loro ambasciate.



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