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Ecco la fotografia del dipendente pubblico italiano

Numero, età media, rappresentanza di giovani e costo per lo Stato. Questi i punti sul personale della Pubblica amministrazione che emergono da uno studio dell’Aran, l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, secondo cui nei 2 anni tra il 2011 e il 2012, i dipendenti pubblici sono diminuiti di 120 mila unità (-3,5%) con un risparmio per le casse dello Stato di 6,6 miliardi al lordo dei contributi. E, ha annunciato il ministro Gianpiero D’Alia, per il personale della Pa stipendi bloccati fino al 2015.

Il numero dei dipendenti e lo stipendio medio

La spesa totale per le retribuzioni è diminuita del 2,3% nel 2012 e dell’1,6% nel 2011. La retribuzione media dei dipendenti pubblici nel 2012 è stata di poco superiore ai 34.400 euro annui, lo 0,6% in meno rispetto all’anno precedente, ha spiegato il presidente dell’Aran, Sergio Gasparrini. Alla fine dello scorso anno gli occupati nella pubblica amministrazione erano circa 3.350.000, il 2% in meno rispetto al dato del 2011. “Si conferma la tendenza, già messa in luce dagli ultimi rapporti, di una diminuzione delle retribuzioni medie pagate dal settore pubblico, quale effetto delle misure di blocco della dinamica retributiva e dei rinnovi contrattuali, varate dal 2010”, ha spiegato Gasparrini.

Il confronto con il trend dell’inflazione e le retribuzioni dei privati

Per apprezzare la diminuzione in termini reali delle retribuzioni l’Aran mette a confronto il taglio dei salari con l’aumento dell’inflazione, che ha registrato un +3% nel 2011 e +2,8% nel 2012. Dal 2000 al 2012 le retribuzioni nel settore pubblico sono aumentate del 39,2%, con risultati vicini sia per i dipendenti delle amministrazioni centrali (+39,4%), sia per le amministrazioni locali (38,3%). Nello stesso periodo il reddito pro-capite del settore privato è cresciuto del 36,7%. Ultimo dato contenuto nel rapporto, per il confronto, è relativo al tasso d’inflazione, che in 12 anni è salita del 31%.

L’età media e i giovani

Circa la metà dei 3,3 milioni di dipendenti del pubblico impiego ha più di 50 anni. In dieci anni, tra il 2001 e il 2011, l’età media della ‘popolazione’ della p.a. è aumentata di più di 4 anni, passando da 43,6 a 47,8 anni. Al dato se ne aggiunge un altro altrettanto negativo: i dipendenti fino a 34 anni di età sono circa il 10%. In Francia e Germania la percentuale è superiore al 20%.

Il rinnovo dei contratti

A settembre, dopo cinque anni, riprenderà la discussione per il rinnovo della parte normativa dei contratti del pubblico impiego, ha annunciato il ministro della Funzione pubblica, Gianpiero D’Alia, e dal 2015 si inizierà a parlare anche del rinnovo della parte economica.


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