Interessi su interessi da pagare, spesa pubblica inefficiente, tagli necessari che non vengono mai attuati. Tutto vero per l’Italia, ma c’è anche altro su cui puntare il dito se si considera l’aumento del debito del Paese. 8,2 miliardi di fabbisogno, una cifra equivalente alla copertura necessaria per far fronte a abolizione dell’Imu e blocco dell’aumento dell’Iva, sono da attribuire al sostegno ai Paesi dell’eurozona in difficoltà, per una cifra complessiva erogata allo European Financial Stability Facility di 50,8 miliardi.
L’aumento del fabbisogno a giugno
E’ quanto emerge dal supplemento “Finanza pubblica, fabbisogno e debito” di Bankitalia, secondo cui “il debito delle Amministrazioni pubbliche (AP) a giugno è aumentato di soli 0,6 miliardi rispetto al mese precedente, raggiungendo i 2.075,1 miliardi. L’aumento è riconducibile al significativo incremento (13,9 miliardi) delle disponibilità liquide del Tesoro che ha più che compensato l’ampio avanzo delle AP (13,5 miliardi). Alla fine del mese le disponibilità liquide del Tesoro hanno raggiunto 76,3 miliardi, contro 46,1 a giugno del 2012”.
La crescita delle entrate tributarie
Nel mese di giugno le entrate tributarie “sono state pari a 46,3 miliardi, in aumento del 21,5 per cento (8,2 miliardi) rispetto a quelle dello stesso mese del 2012 (38,1 miliardi). Nei primi sei mesi dell’anno l’incremento del debito (86,5 miliardi) riflette il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (44,5 miliardi) e l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (41,9 miliardi)”.
Il sostegno italiano complessivo all’eurozona
Sul fabbisogno, prosegue Bankitalia, “ha inciso per 8,2 miliardi il sostegno ai paesi dell’area dell’euro in difficoltà (comprendente la quota di competenza dell’Italia dei prestiti erogati dall’European Financial Stability Facility – EFSF – pari a 5,3 miliardi e il versamento effettuato in aprile della terza tranche per la sottoscrizione del capitale dell’European Stability Mechanism – ESM – per 2,9 miliardi). Tale sostegno complessivamente ha raggiunto 50,8 miliardi“.