Con l’autorizzazione dell’editore e dell’autore pubblichiamo il commento di Edoardo Narduzzi uscito sul quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi, Italia Oggi.
Il prossimo 22 settembre, il paese più importante dell’eurozona rinnoverà il suo Parlamento. Una settimana prima, il 15 settembre, il Land più popoloso e ricco di Germania, la Baviera, voterà per il suo parlamento regionale. Le elezioni bavaresi, dove da sempre governa da sola la Csu alleata a Berlino con la Cdu, potrebbero fare da ulteriore traino alla vittoria data per sicura da tutti i sondaggi del partito della Cancelliera Angela Merkel.
Il 62% dei tedeschi gradisce la Merkel come premier e il 40% è intenzionato a votare il suo partito, percentuali che lasciano senza alcuna possibilità di recupero il candidato della Spd, Peer Steinbruck, fermo a un misero 23%. La crisi in casa socialdemocratica è cosi profonda che tutti danno per scontata l’investitura come numero uno di Hennelore Kraft, la governatrice della regione Nordrhein-Westfalen la madrepatria della Spd, già il 24 settembre. Un’altra donna ai vertici della politica tedesca.
La Merkel avrà dunque un terzo mandato al Reichstag e così diventerà la donna primo ministro più longeva, battendo il record di Margaret Thatcher. È un quadro rassicurante e che offre stabilità alla moneta unica e che sicuramente sarà premiato dai mercati. Rimane da capire con chi la Cancelliera governerà, da Berlino, la Germania e, di fatto, anche l’Europa nei prossimi quattro anni. I suoi alleati attuali, i liberali della Fdp, galleggiano intorno alla soglia di sbarramento del 5%. Rischiano perfino di rimanere fuori dal Bundestag dopo il risultato record del 14,6% del 2009. Se i voti dei liberali non basteranno a formare una maggioranza, allora la Merkel avrà solo due opzioni: una nuova Grande Coalizione con la Spd oppure un’alleanza innovativa con Die Grunen, i verdi, dati dai sondaggi al 13%.
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